“C’è un calo della domanda, il consumo non è realmente ripartito, come più sperato che previsto, e quindi la situazione del mercato resta teso e produzioni cinesi sono alle porte, perché il prodotto arriva dall’Asia ad un prezzo che non è paragonabile con quello he riusciamo a fare noi nella UE”.
Lo ha detto questa mattina, a un convegno organizzato dal PD, Dimitri Menecali, l’amministratore delegato di Arvedi Ast, in riferimento alle difficoltà che stanno attraversando il settore della siderurgia e il mercato dell’acciaio.
“Il gruppo Arvedi – ha detto Menecali – comunque, nel 2022, ha messo in piedi un piano di rilancio dell’azienda per aumentare la sua presenza sul mercato europeo”. Sul processo di decarbonizzazione avviato in Europa Menecali ha avvisato: ” dobbiamo fare in modo che aver coraggiosamente posto questo obiettivo, che riteniamo di dover perseguire, non diventi poi un boomerang , un qualcosa che ci soffoca e alla fine abbia anche delle ricadute sociali importanti”. La decarbonizzazione con i suoi inevitabili costi potrebbe diventare “una zavorra che riduce la competitività internazionale dei nostri prodotti aprendo le porte ai prodotti asiatici se non mettiamo degli ostacoli quindi tramutiamo quella che potrebbe essere una grande opportunità per contrastare il cambiamento climatico in un vero e proprio e suicidio per i settori che sono strategici per un paese che non vuole sottostare alle regole di qualche altro paese”.
Quanto all’accordo di programma “dovremmo essere veramente alle fasi finali – ha detto Menecali – il tema ancora cruciale da sciogliere è quello dell’energia visto che l’energia vale quasi il 40% del costo di trasformazione mentre il personale incide per il 15% e fa la differenza fra l’esseri e il non esserci”.
Al governo Mencali ha chiesto “di mettere sul tavolo qualcosa di concreto, non per aiutarci ma per metterci sulla stessa linea di partenza degli altri (paesi europei). Noi di Acciai Speciali Terni non cerchiamo né aiuti né sussidi, chiediamo di essere messi sulla stessa linea di partenza. Terni ha una grande opportunità, abbiamo una linea di collegamento diretta con la centrale di Galleto , ce l’abbiamo dentro casa, una fonte green, rinnovabile, di energia elettrica di cui potremmo beneficiare a un prezzo comparabile con quello degli altri produttori”.
Tema dirimente quello del costo dell’energia elettrica “altrimenti non ci sono investimenti, non c’è piano industriale che possano colmare questo gap”.
Quanto alla discarica l’amministratore delegato di Ast ha affermato: “siamo vicini a un accordo con il comune, non lo riterrei un ostacolo alla firma dell’accordo di programma , ottimisticamente lo vorrei levare dal tavolo”.