I gruppi consiliari del Movimento 5 Stelle e di Senso Cvico hanno declinato l’invito di ASM di partecipare a un a cena di auguri per le festività natalizie. “Noi non banchettiamo sul Titanic” hanno scritto in una nota congiunta, aggiungendo, “è bene che i ternani sappiano che i nostri gruppi consiliari sono stati gli unici a declinare l’invito che per la prima volta, in quattro anni, ASM ha inteso rivolgere a tutte le consigliere e i consiglieri comunali, anche di opposizione, per una cena di Natale a spese dei contribuenti e pagata con i salassi dei conguagli della Taric. Giusto ricordare che negli anni passati l’opposizione è stata esclusa da simili ricorrenze, come se ASM dovesse rispondere solo ad una parte politica, a dispetto di quanto dispone la legge, che ritiene il consiglio comunale nella sua interezza proprietario della controllata”.
“Abbiamo declinato l’invito della nuova compagine societaria e non abbiamo mai condiviso, sul piano politico, le nomine fatte dal sindaco di Terni quattro anni fa – scrivono ancora Senso Civico e Movimento 5 Stelle – Abbiamo chiesto più volte e chiediamo ancora una volta le dimissioni del presidente di ASM (Mirko Menecali, ndr). Non solo non ha rilanciato quella che era la nostra società e non ha presentato un piano di ristrutturazione dei debiti, ma ha permesso che la nostra controllata fosse svenduta, venendo a sostenere un’operazione senza soldi contro cui, da soli insieme alla città, abbiamo fatto opposizione”.
“Nei prossimi giorni chiederemo la convocazione dei vertici dell’azienda, per conoscere i costi dell’iniziativa autocelebrativa e del banchetto che i potenti hanno fatto con le tasse dei ternani – concludono M5S e Senso Civico – Vogliamo sapere chi ha pagato cosa e come. Quello che per ora emerge dai racconti di chi era presente è davvero uno schiaffo in faccia alla città. La narrazione di una classe politica autoreferenziale e grottesca, incapace di comprendere i confini del buongusto, che festeggia sul Titanic, tra karaoke e trenini, facendo cene di gala mentre i ternani pagano tariffe da record e le attività chiudono anche per i costi della Taric”.