Le parole pronunciante da Bandecchi durante il consiglio comunale del 6 luglio hanno già provocato la reazione di Confindustria (che riportiamo qui)
e oggi quelle del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle.
Il segretario comunale del PD Pierluigi Spinelli e il responsabile dei problemi del Lavoro Emidio Gubbiotti sostengono che le dichiarazioni del sindaco su Ast e il gruppo Arvedi sono “superficiali, irresponsabili e, come spesso accade, finalizzate esclusivamente alla propria visibilità e a fomentare il caos, per evitare di dover entrare nel merito di questioni complesse quando servirebbero, al contrario, attenzione, umiltà, competenza e conoscenza puntuale dei problemi. Sarà bene che qualche più avveduto consigliere spieghi al sindaco pro tempore che il suo ruolo istituzionale non è quello di urlare, intimidire o minacciare ma comporta, viceversa, il dovere di lavorare e contribuire a un soddisfacente accordo di programma che garantisca investimenti, lavoro, salute. È suo compito misurarsi con i sindacati, la città, le forze sociali, la Regione e il Governo; è suo compito continuare il lavoro per le infrastrutture, la logistica, le reti di imprese, la formazione, la sostenibilità, la riconversione energetica. Minacciare la cacciata di imprenditori, funzionari pubblici, collaboratori e oppositori che fanno ostacolo alla sua vanità, risponde a una logica prepotente e intollerabile. Serve al contrario spingere la proprietà di AST e i responsabili delle politiche regionali e governative, affinché la più importante impresa umbra, la maggiore fabbrica italiana di acciai speciali, possa avere un futuro di sviluppo industriale, sociale e ambientale sostenibile. Su questi temi vanno incalzati gruppo Arvedi, Regione e Governo, senza sconti ma con la responsabilità che compete a chi guida pro tempore una città”.
” Il PD – scrivono ancora Spinelli e Gubbiotti – sarà vigile, attento sul merito delle questioni, ma senza prestarsi a mettere in pericolo, per demagogia, ambizioni personalistiche e giochi di potere, il destino di una città e di migliaia di lavoratori diretti e indiretti e delle loro famiglie. Lo farà, il PD, con una opposizione irriducibile contro i metodi rissosi e irresponsabili di Bandecchi e contro la sua vocazione al caos disorganizzato”.
Sui temi ambientali l’intervento di Claudio Fiorelli, il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, secondo il quale le dichiarazioni del sindaco sugli effetti dell’inquinamento a Terni “suscitano perplessità tra coloro che in questi anni hanno combattuto in prima linea contro il disastro ambientale che affligge i ternani. È sorprendente – afferma Fiorelli – ascoltare il sindaco affermare che a Terni i bambini muoiono più che altrove a causa dell’inquinamento, mentre al contempo si mostra favorevole al potenziamento dell’inceneritore in cambio di ristori economici.
L’idea di pagare un’indennità ai cittadini per ciò che sopportano in cambio della massimizzazione dell’utilizzo dei termovalorizzatori, sostenuta dal sindaco Bandecchi, va contro ogni principio di precauzione, soprattutto considerando che il sindaco è il primo responsabile della salute dei ternani.
Un solo tumore in più che possa colpire un cittadino ternano provocato dall’inquinamento non può valere nessun ristoro economico.
È importante ricordare – aggiunge Fiorelli – che l’area di Maratta, dove si trova l’inceneritore di cui Bandecchi vorrebbe massimizzare la produzione, è da tempo riconosciuta come la zona più inquinata dell’Umbria, secondo le rilevazioni effettuate dalle centraline di ARPA.
Queste dichiarazioni assumono un’importanza ancora maggiore considerando che si sono verificate dopo l’incontro tra il sindaco Bandecchi e la governatrice Tesei, proprio nel momento in cui si sta discutendo il Piano dei Rifiuti Regionale. Un piano che, purtroppo, riapre la stagione dell’incenerimento dei rifiuti, nonostante sia ormai considerato un approccio obsoleto e contrario alle indicazioni europee.
Il primo termovalorizzatore sarà portato ai massimi livelli ha dichiarato il sindaco Stefano Bandecchi. Tuttavia, considerando che a Terni vengono prodotte solo 15mila tonnellate di rifiuti indifferenziati, risulta del tutto incoerente ipotizzare la saturazione dell’impianto che, portato al massimo livello, può bruciare oltre 150mila tonnellate di rifiuti. Questa dichiarazione implica implicitamente la candidatura di Terni come destinazione per bruciare tutti i rifiuti dell’intera regione, a meno che non si preveda l’importazione di rifiuti da Roma, previo accordo tra le regioni.
Quello che rimane evidente è che tali contraddizioni rendono il sindaco poco credibile quando si erge a paladino delle questioni ambientali della conca ternana”