Si intitola “Kauwa-auw” la mostra di Attilio Quintili a cura di Lorenzo Fiorucci e Luca Pietro Nicoletti con il coordinamento di Franco Profili, allestita nel Museo Archeologico al Caos di Terni.
“I diversi interventi degli artisti contemporanei che negli ultimi mesi abbiamo chiamato a misurarsi con gli spazi del Museo Archeologico di Terni – spiega Franco Profili – sono stati occasione e strumento di valorizzazione e nuova lettura della sua collezione permanente. Con Attilio Quintili si torna a parlare di terra e l’artista ci invita a farlo guardando quello che abbiamo dentro, sopra ed oltre di noi. Prosegue il viaggio di conoscenza, dialogo e confronto che gli uomini di oggi hanno con la storia e la memoria”.
“Per quest’occasione – scrive Lorenzo Fiorucci- Quintili ha elaborato un’esposizione che più che una semplice presentazione delle sue ultime opere appare in verità la somma di un percorso individuale che affonda le proprie radici nella sfera spirituale, trovando sostanza in una riflessione giocata tra simbologie duali, significati allegorici e visioni archetipiche. E proprio recuperando un archetipo dal forte valore sacro e simbolico, come l’asse cosmico o il kauwa-auwa, il bastone sacro su cui la civiltà australiana degli Achilpa si riuniva per dialogare e recuperare l’unità tra la sfera celeste e quella terrestre, che Quintili si interroga in un virtuale dialogo tra passato e presente sull’efficacia di un simbolo che permette l’unità contro ogni divisione sociale, politica culturale e naturale del mondo.”
“Ciò detto, scrive Luca Pietro Nicoletti, non si deve trascurare nemmeno il fatto che a seconda della materia muta l’effetto e la reazione dell’argilla a questa pressione interna che la fa esplodere: pur nell’unità di procedimento, l’esito cambia a seconda del materiale, che mantiene sempre una forma di “memoria” costitutiva della propria struttura, sfaldandosi in maniera più precisa e ordinata, o disfacendosi in frammenti slabbrati. In ultimo, una volta scoperto che l’ipotesi figurale sta soprattutto nella cultura visiva del fruitore e nelle possibilità analogiche della sua esperienza personale, l’opera alla fine conserva un altro tipo di ricordo: la scultura, nel caso di Quintili, è un lungo discorso sulla memoria della materia.”
La mostra “Kauwa-auw” di Attilio Quintili sarà visitabile, con ingresso libero, fino al 28 aprile dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.