Stefano Bandecchi “è incompatibile con la carica di sindaco di Terni”. E’ quanto afferma un parere
del ministero dell’Interno contenuto in una lettera inviata al prefetto di Terni che aveva chiesto al Viminale un chiarimento in merito.
Secondo il parere, l’incompatibilità va rintracciata nell’articolo 63, commi 1 e 2 del Testo unico degli enti locali, e “della legittima interpretazione estensiva operata dalla giurisprudenza”.
“Nonostante le intervenute dimissioni da presidente della Università Unicusano e da presidente della società Ternana Calcio Spa – si legge – lo stesso Bandecchi risulta ancora titolare della carica di amministratore unico della Società delle Scienze Umane Srl e della carica di socio unico e amministratore della Ping Pong Srl”.
Da tali circostanze, aggiunge il ministero, “appare quindi evidente come il signor Bandecchi, pur avendo rinunciato a due delle cariche sociali direttamente incompatibili con la carica di sindaco, eserciti ancora oggi l’attività di impresa e, quindi, con interessi di lucro personale, intrattenendo per il tramite delle ultime due società una serie di rapporti, seppure indiretti, con il Comune di Terni di cui oggi ha open legis la rappresentanza legale nella qualità di sindaco, riconducibili alla realizzazione del progetto del nuovo stadio”.
Una posizione che Bandecchi respinge al mittente. Lo aveva fatto questa mattina attraverso un video instagram anticipando il contenuto del parere del ministero dell’interno. Bandecchi faceva riferimento sia all’utilizzo dello stadio Liberati da parte della Ternana sia alla costruzione del nuovo stadio di Terni che di una clinica privata. Bandecchi nel video non si mostra preoccupato di tanto, anzi sfoggia una certa sicurezza. “Male che va – ha detto Bandecchi – si va a votare e voglio l’80%”.
Se qualcuno sollevasse la questione, Bandecchi avrebbe dieci giorni di tempo per mettere a posto il suo problema. Problema, comunque, secondo Bandecchi, che non esiste.