Bandecchi show questa mattina a Terni, prima all’esterno di palazzo Spada dove lo attendevano gli operatori dell’informazione e poi dentro l’aula del consiglio comunale.
Fuori il sindaco dà sfoggio di grande sicurezza ma non scioglie il dubbio sulle dimissioni (le ritira, non le ritira?) però si spinge a dire che, rispetto a qualche giorno fa “la situazione è anche peggiorata”. E il riferimento è a Lorenzo Filippetti, il coordinatore provinciale di Terni di Alternativa Popolare che si è dimesso dall’incarico. Un figlio ingrato giacché Bandecchi dice: “gli ho offerto la presidenza del Servizio Idrico Integrato, contro la destra e la sinistra, e si dimette, per quale cazzo di motivo si è dimesso”.
Poi però dice anche che è l’opposizione con quello che dice e che fa a spingerlo a ripensarci. “Uno più Cecconi dell’altro – dice, e il riferimento è al consigliere di Fratelli d’Italia Marco Cecconi – questi continuano a parlare e a dirmi che sono contenti…..vi posso assicurare che l’opposizione mi ha convinto più dei miei, l’opposizione mi ha convinto che devo restare perché lasciare la città a quattro scappati di casa è un casino”.
Tracciando un bilancio di questi primi mesi di amministrazione il sindaco ha detto: “penso di aver fatto molto di più di coloro che mi hanno preceduto perché ho trovato una città di merda, i cittadini hanno votato me e non gli altri che hanno fatto flop. Sto assumendo 40 vigili urbani, ho fatto le rotonde che gli altri manco quelle, ho messo dei vasi di fiori, gli altri manco questo avevano fatto. Ho ripulito questa città”.
Ha poi ribadito che nel suo partito a comandare e a decidere è lui. Ha detto di aver ricevuto la lettera di Alternativa Popolare di Terni che è stata firmata da tutti tranne che dal dimissionario Filippetti ma che si prende i 20 giorni per decidere.
Salutando ha cominciato a stringere mani e un cittadino si è rifiutato: “non da la mano al suo sindaco? – gli ha detto – fa bene perché lei non è un mio cittadino, lavoro per gli altri”. Riprende la cosa anche in consiglio comunale facendo una battura “poi sarei io il maleducato”.
DENTRO L’AULA
Bandecchi dice “ho promesso una politica nuova, diversa, rivolta al servizio, questo ho promesso ai miei elettori” e per questo ha ritenuto di dare le dimissioni se non è possibile farlo. Ha detto che ha vissuto “giorni di grande turbamento in cui volevo ritirare le dimissioni e il merito è di Cecconi, è di Filipponi, di Melasecche che ha raggiunto il massimo dei suoi livelli; ogni parola espressa dall’opposizione è stata traumatica per me perché avrei ritirato le dimissioni subito. Mi sono detto, posso lasciare i miei 20 mila elettori nelle mani di questi?”
Ma continua a non sciogliere il nodo dimissioni. Dice: “mi dispiace ma io devo parlare con i miei e devo trovare con i miei le condizioni per accontentare quei 20 mila. Quindi, quando avrò messo a posto le mie cose interne ritirerò le dimissioni sennò andrò in Europa e poi a Montecitorio dimostrando agli italiani che il mio partito è diverso e che la sedia ve la posso anche regalare”.
Si accendono gli animi, qualcuno tra il pubblico grida, il sindaco risponde e la presidente del consiglio comunale, Sara Francescangeli, interrompe la seduta e fa sgomberare l’aula. Durante il consiglio non mancheranno altri battibecchi e interruzioni.