“C’è un capo di gabinetto che ha ricevuto le mie dimissioni e credo le abbia protocollate, le manderà in prefettura e da lì partiranno le mie dimissioni che
diverranno effettive il 28 di febbraio”: a dirlo è stato Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, intervenuto nel programma Gli inascoltabili su Radio Roma Sound fm90. Emittente che ha diffuso le sue dichiarazioni.
“Le mie dimissioni – ha detto Bandecchi – sono dovute non alle indagini della magistratura che non ho mai stimato, tanto la non stima è reciproca, non è dovuta alle indagini della guardia di finanza, sono indagato continuamente. Non fanno parte nemmeno del fatto che io abbia espresso un concetto semplice: un uomo normale non ammazza la propria donna se lei non ha piacere di stare con lui, ma al limite se ne va a cercare un’altra ma mi sembra che gran parte del popolo italiano non abbia capito.
Come diceva D’annunzio: non mi posso preoccupare di ciò che non capite. Io non volevo dimettermi da sindaco, però ho fatto delle promesse al popolo ternano ed io non sono arrabbiato con loro, ma devo garantirgli quello che gli ho promesso perché la cosa più brutta che può fare un politico è non mantenere ciò che ha
promesso. Io con questo spirito ho offerto il mio lavoro. Vado nelle case dei cittadini, mi preoccupo di quello che non funziona, senno non devi fare il sindaco”.
“Io non mi sono dimesso da segretario di Alternativa popolare – ha detto ancora Bandecchi – né dal fare politica, voglio far politica per conto mio perché non stimo nessuno, penso che molti politici italiani andrebbero esiliati, dovrebbero vergognarsi. Alternativa popolare ha cominciato il nuovo percorso che è stato portato avanti da me come segretario del partito, ho un’idea nobile della politica, credo che non si possa entrare per sentirsi migliori degli altri ma per servire
gli altri. Come diceva De Gasperi ‘la peggiore truffa di un politico è promettere ciò che non sa fare”.
“Questa mattina Stefano Bandecchi ha protocollato la lettera indirizzata al Consiglio comunale con la quale comunica le sue dimissioni dalla carica di sindaco di
Terni”: lo ha reso noto l’ufficio stampa del Comune. “Il comma 3 dell’articolo 53 del Tuel – spiega – prevede che ‘le dimissioni presentate dal sindaco o dal presidente della provincia diventano efficaci ed irrevocabili trascorso il termine di 20 giorni dalla loro presentazione al consiglio. In tal caso si procede allo scioglimento del rispettivo consiglio, con contestuale nomina di un commissario. Il Gabinetto del sindaco ha provveduto a informare la Prefettura delle dimissioni pervenute.
Nella stessa trasmissione Bandecchi ha ribadito che si candiderà alle europee e si è detto convinto di raggiungere la soglia del 4%: “sarò capolista in tutte le circoscrizioni”, ha annunciato. “Porterò Alternativa popolare ad essere uno dei partiti più importanti in tre anni e otto mesi – ha aggiunto – farà la differenza perché molti elettori di Fratelli d’Italia, Forza
Italia e del Pd sanno che devono votare per l’unico uomo che può risolvere il problema. Se ogni cinque anni dobbiamo avere un duce allora voglio essere io”.
LE DIMISSIONI