La storia andava avanti dall’agosto 2016 ma solo ora, una ragazza poco più che maggiorenne, ha avuto il coraggio di denunciare. Sono stati i carabinieri della stazione di Papigno a convincerla dopo l’ennesimo ricovero all’ospedale durante il quale le sono state diagnosticate lesioni varie per una prognosi di 15 giorni. Come è stato poi accertato, infatti quest’ultimo ricovero non era altro che la conseguenza degli atteggiamenti vessatori, culminati in una lite, messi in atto nei suoi confronti da parte del convivente, un 25enne italiano pregiudicato. Prima dell’arrivo in ospedale, di fronte ad alcuni parenti e testimoni, la giovane era stata anche minacciata di morte dal compagno. Questi hanno anche riferito che già nel primo periodo di frequentazione il giovane aveva percosso la ragazza, tanto da costringerla a ricorrere alle cure sanitarie avendo subito lesioni ed escoriazioni su tutto il corpo anche non lievi. Lo stalker le provocava un continuo e e grave stato d’ansia e di paura ingenerando nella stessa un fondato timore per la propria incolumità e per quella dei suoi familiari, spingendola a tornare a vivere nella loro casa insieme alla figlia neonata, imponendo la sua presenza d’autorità fin dal ricovero, tanto da rendere necessario l’intervento del personale preposto alla vigilanza ospedaliera. La ragazza, dopo la dimissione dall’ospedale, ormai raggiunto il limite di sopportazione per la situazione angosciosa che stava vivendo da tempo, ha trovato la forza per formalizzare in un doloroso ma dettagliato atto di denuncia-querela non solo in merito a tutte le già subite forme di violenza, ma anche l’ulteriore comportamento vessatorio con il quale il compagno voleva convincerla a tornare a casa con lui. Così, dopo l’attività di riscontro dei Carabinieri, il 25enne è stato arrestato per atti persecutori, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate commessi nel tempo.
Il giudice, oltre a convalidare l’arresto, nel corso dell’udienza per rito direttissimo, ha disposto nei suoi confronti l’accompagnamento presso la casa circondariale di Terni.