Mi ricordo perfettamente quando fu inaugurata la “Casa delle Musiche” di Borgo Bovio perché ero presente. Feci un servizio sull’evento e delle interviste agli amministratori di allora. C’erano, di sicuro, l’allora sindaco del comune di Terni Leopoldo Di Girolamo e l’allora assessore alla cultura Simone Guerra. Era il 30 aprile 2014, si era alla vigilia delle amministrative che poi avrebbero riconfermato Di Girolamo sindaco di Terni per il secondo mandato.
L’inaugurazione ci fu ma nessuno, risulta, che in quella “Casa delle musiche” ci abbia mai accordato una nota. Il tutto, a bene vedere, si è tramutato in un naufragio. Inaugurata e abbandonata, con gli anni la struttura è stata oggetto di assalti vandalici.
Della vicenda se ne occupò anche “Striscia la notizia” nel gennaio del 2019, dunque più di 3 anni fa. L’allora assessore ai Lavori Pubblici del comune di Terni Enrico Melasecche disse che ci volevano 50 mila euro per riportare l’edificio alla normalità.
A Striscia battibecco Melasecche-Camuffo sulla “leggendaria” Casa delle musiche
Nel 2019 e nel 2021 è stato Federico Pasculli, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, a riportare la “Casa delle musiche” sotto i riflettori, dapprima in un question time e poi con un atto di indirizzo. Si scopre così che i danni subiti dalla struttura ammontano a circa 200 mila euro.
Terni, Casa delle musiche: danni per 200 mila euro
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Oggi è Rifondazione Comunista a chiedere alla giunta comunale di intervenire urgentemente “affinché l’edificio sia messo in sicurezza e sia recuperato come centro di produzione, sperimentazione, aggregazione, idoneo a fornire servizi legati alla musica”.
Siamo entrati in quella “casa degli orrori”, è una devastazione totale: porte sfondate, divelte, mattonelle cacciate, suppellettili distrutte, aeratori sradicati, calcinacci, muffa, rifiuti, controsoffitto a rischio crollo sulla testa, pareti scrostate, la scala esterna ricoperta di vegetazione. Chiunque può entrare in quella struttura abbandonata allo sfacelo più totale, attaccata a condomini e a una scuola dell’infanzia. Un autentico sfregio.
Nella nota di Rifondazione si auspica “che i fondi del PNRR possano essere utilizzati per la riedificazione dell’area polivalente e per la sua attivazione come sede di studi e spazi per corsi di musicoterapia e psicoterapia, ma anche come luogo dove tenere seminari, lezioni, sessioni di produzione, musica d’insieme, master class e realizzare servizi aggiuntivi come caffetteria, biblioteca, libreria e spazio tecnologico. L’obiettivo primario è quello di creare un centro dove si svolgano attività a sostegno della crescita culturale e sociale con azioni rivolte allo studio e alla diffusione della musica, dove le persone possano incontrarsi, comunicare, condividere le proprie passioni, allargare le proprie competenze e dove l’inclusione, la relazionalità e l’espressione creativa trovino completa realizzazione.
Dopo la pandemia – si legge ancora nella nota – si è capito quanto siano fondamentali gli spazi fisici per una maggiore socialità e questa struttura potrebbe funzionare come avvio di un processo di community building da destinare ai giovani e alla loro istruzione musicale. Insomma la creazione di questa e di simili iniziative migliorerebbero la vitalità artistica della nostra comunità, ridurrebbero la marginalizzazione sociale, aumenterebbero il benessere degli interessati, insomma potrebbero tramutarsi in un beneficio collettivo anche dal punto di vista turistico se fossero organizzati eventi in grado di attirare gli appassionati da altre città e altre regioni”.
Anche Federico Pasculli interviene con una nota in cui si ricorda che ” Negli ultimi quattro anni abbiamo chiesto all’attuale amministrazione quantomeno di impedire il degrado della struttura che invece ha riportato evidenti danni patrimoniali.
Prendiamo atto che prima non si è fatto nulla per utilizzare la struttura a servizio della città e che ora niente si è fatto quantomeno per chiudere gli ingressi dell’edificio e attivare il sistema di allarme così da impedire che quello che sarebbe dovuto essere un luogo di cultura, di aggregazione, in particolare quella giovanile, in realtà non sia che un triste spazio di spaccio e di traffici che, oltretutto, per nulla si conciliano con la vicina scuola pubblica e con le numerose abitazioni.
Facciamo presente all’Amministrazione Comunale che la richiesta di mettere in sicurezza la Casa delle Musiche non arriva solo dal gruppo del Movimento Cinque Stelle ma dall’intero consiglio comunale che nei mesi scorsi ha votato con grande senso di responsabilità verso il patrimonio comunale un atto di indirizzo all’unanimità. Ad oggi infatti non si è nemmeno provveduto a rimettere in sesto la porta totalmente scardinata che consente a chiunque di poter varcare la soglia e usare l’edificio di proprietà comunale come ufficio per le proprie attività”.