Un confronto alla fine c’è stato, dapprima dentro la chiesa della Santissima Trinità e di Santa Maria della Pace di Valenza, quindi, fuori sul sagrato. Un confronto animato tra il sacerdote, don Tiziano Presezzi e una parte importante di fedeli che si è sentita mortificata dai comportamenti del prete che da aprile guida la parrocchia.
Di certo “io non sono don Marcello, io sono io, ho il mio carattere” ha detto don Tiziano ai fedeli che ricordavano il suo predecessore, “il parroco ha l’autorità di governare e di guidare – ha detto ancora – e di decidere quello che fare e quello che non fare. Questa è la chiesa”. “Io non voglio mandar via nessuno – ha aggiunto – non ha mai detto questo. Gli ho detto (riferito allo Staff di Valenza) fate quello che avete sempre fatto”.
Ha cercato di minimizzare i contrasti e le novità e, soprattutto, ha cercato di riportare la vicenda nell’ambito strettamente liturgico. “Ripartiamo da qui – ha detto – dalla messa della domenica e poi facciamo ripartire ogni altra cosa” e per quanto riguarda il catechismo ha ribadito “ci verremo incontro, non stiamo qui a mangiarci vivi, io non ha mai detto che il catechismo non si faceva”.
Dall’altra parte si insiste sul confronto che è mancato fino ad oggi con tutte decisioni calate dall’alto. “Questi ragazzi – dice una fedele – avrebbero avuto bisogno di un pastore che si relazionava con loro che gli avesse chiesto cosa avevano fatto fino ad allora ma lei non c’era. Lei strilla, qualcuno di loro ha anche paura mentre hanno bisogno di una persona adulta che li aiuti a crescere. Loro – insiste – fanno tanto, fanno tante cose grandi”.
E Daniele, l’anima dello staff di Valenza, sottolinea: “vorrei un confronto ufficiale al termine del quale traiamo delle conclusioni, al momento sono solo chiacchiere, noi oggi non sappiamo se stare qui o non stare qui, questo è sbagliato”. Per quanto riguarda la presenza alla messa domenicale Daniele ha detto che “i ragazzi sono stati presenti e attivi animando la messa”. E sul carattere evocato da don Tiziano “il carattere non implica che le cose in parrocchia vengano cambiate a proprio piacimento , a mo’ di dittatura”.
E a proposito di animazione, visto che don Tiziano avrebbe a disposizione chi la fa dal vivo, utilizzare da parte sua basi registrate (come ha fatto questa mattina) è bruttissimo.
Insomma questo dialogo sembra partire in salita. Al momento le parti restano sulle loro posizioni.
Come resta il carattere di don Tiziano che si è mostrato ancora una volta insofferente e infastidito dalla presenza degli organi di informazione. Non se ne capisce il motivo, sinceramente. Anzi, sì, si capisce perché ha detto che noi stravolgiamo il senso delle parole e scriviamo quello che ci pare. Anche questa mattina il sacerdote quando si è accorto che il sottoscritto aveva iniziato a registrare, ha commentato: “ma perché fa queste cose, a queste condizioni non ci sto” (stava parlando con alcuni parrocchiani, ndr) , ha preso la macchina e se ne è andato.
Questo il messaggio che don Tiziano aveva inviato ai genitori
Cari genitori, già da qualche domenica stiamo invitando i ragazzi a continuare il loro cammino di fede.
Educare alla fede i propri figli, è un impegno che i genitori si sono assunti il giorno del battesimo. All’interno del nostro essere chiesa ci aiutiamo a superare la visione limitata che abbiamo di Dio, per scoprire insieme il Dio che ci ha fatto conoscere Gesù. Quindi la comunità cristiana che vive il suo incontro domenicale con Gesù Cristo, aiuta i genitori in ‘quel compito così importante’.
Quest’anno, questo cammino lo facciamo cominciare dall’incontro domenicale, dove, insieme agli adulti, cercheremo di riscoprire cosa è la Messa e come dobbiamo imparare a viverla.
Poi strada facendo troveremo dei momenti per i ragazzi e i genitori, con altri incontri a loro dedicati.
Questo è il programma del cammino che faremo quest’anno, a cui state iscrivendo il vostro partecipare.