Stimolare un confronto serio ed evidence-based sulla prevenzione e gestione delle complicanze operatorie in chirurgia mini-invasiva, con un occhio particolare anche agli aspetti non strettamente tecnici, come il contenzioso medico-legale e il problema della “second victim” della complicanza.
Questo l’obiettivo del congresso “Minimally invasive surgery 3.0”. L’impatto delle complicanze sui risultati clinici e sul benessere dei chirurghi” che si terrà il 7 giugno nella sede di Terni in via Mazzieri del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia.
L’evento regionale della Società Italiana Medico-Chirurgica di Patologia dell’Apparato Digerente dell’Umbria (SIPAD), ma con respiro che travalica i limiti regionali – presidente e responsabile scientifico Giovanni D. Tebala, direttore UOC Chirurgia Digestiva e d’Urgenza dell’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni – si pone nella scia degli altri due congressi “Minimally invasive surgery 1.0 e 2.0” organizzati rispettivamente nel 2022 a Riccione da Andrea Lucchi e nel 2023 a San Benedetto del Tronto da Salomone Di Saverio, focalizzandosi su un aspetto quanto mai attuale e interessante del dibattito in chirurgia mini-invasiva.
Il dialogo tra i partecipanti e chirurghi esperti in campo nazionale ed internazionale sui diversi campi della chirurgia digestiva – si legge in una nota – servirà da una parte a chiarire aspetti professionali pratici e dall’altra a impostare linee di comportamento e di attitudine mentale del chirurgo in modo da evitare di scadere nella medicina difensiva, mantenendo il focus del lavoro sull’eccellenza chirurgica.
Nell’ambito del congresso si svolgerà una sessione parallela focalizzata sull’apporto che le figure sanitarie non mediche possono portare alla buona riuscita del trattamento chirurgico oncologico, anche provando a pensare a soluzioni alternative che si sono dimostrate efficaci in altri Paesi.