L’inceneritore Terni bio-masse della Tozzi Holding ha chiuso.
La notizia è stata riportata questa mattina dal quotidiano “Il Messaggero.”
Ed è già da qualche giorno che l’impianto è fermo. Nessun ripensamento da parte dell’azienda che ha licenziato 7 dipendenti.
La notizia è stata commentata positivamente da più parti.
I gurppi di maggioranza a Palazzo Spada (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Gruppo Misto e Terni Civica) scrivono in un comunicato congiunto: “Accogliamo con soddisfazione la decisione del gruppo Tozzi di chiudere definitivamente l’impianto di smaltimento di Terni per procedere poi al suo smantellamento; ci auguriamo che quest’ultimo possa avvenire nei tempi più veloci possibili in modo da metter fine a qualsiasi nuova ripartenza con adeguamento dell’impianto, come già avvenuto in passato con gli amministratori del PD. Gli stessi che oggi si rallegrano della decisione della chiusura dell’impianto.
Anche rilevando che l’impianto non era operativo da tempo e che probabilmente l’evoluzione tecnologica lo aveva reso meno efficiente e produttivo, non si può non rilevare che tale decisione giunge anche a seguito del significativo parere negativo reso da questa amministrazione alla richiesta di aumentare i rifiuti da bruciare nell’inceneritore ternano.
Tale decisione va nella giusta e corretta direzione di una rafforzata sensibilità ambientale e di una inedita determinazione dell’attuale amministrazione cittadina nel tutelare la salute e l’ambiente della nostra città.”
Secondo i consiglieri del Movimento 5 Stelle,Pasculli, Simonetti, Fiorelli, Tobia, Pococacio e De Luca si tratta “una vittoria senza precedenti dei cittadini ternani” e aggiungono “La notizia della chiusura e il futuro smantellamento dell’inceneritore Terni Biomassa è solo un tassello di una lunga guerra che combattiamo da anni per il nostro diritto alla salute e al lavoro, per uno sviluppo che guarda al futuro e alla sostenibilità ambientale. È di sicuro il frutto dell’impegno e della determinazione di uomini e donne che si sono uniti senza simboli di partito attorno alle bandiere del comitato No Inceneritori Terni che per anni è stato un punto di riferimento per la città e per coloro che hanno deciso di alzare la testa contro chi stava tristemente svendendo i loro diritti. La dimostrazione plastica che di fronte all’impegno civile portato avanti con passione e sacrificio anche i più beceri interessi privatistici e di lobby sono costretti ad arretrare. A queste persone va il nostro ringraziamento oggi, a tutti quelli che in questi anni hanno saputo riporre ideologia e credo politico per stringersi intorno ad una battaglia di civiltà.
Siamo tuttavia coscienti che c’è ancora molto da fare e che non è possibile abbassare la guardia in questo momento contro quei rigurgiti di negazionismo ambientale e contro la facile tentazione da parte di alcuni decisori politici di svendere il futuro della città in cambio di qualche briciola di elemosina. Una vittoria che deve spingerci ad alzare l’asticella e pretendere di più contro chi continua a negare un disastro ambientale caratterizzato da 150 anni di industrializzazione pesante e colpevole assenza delle istituzioni. Negare questo vuol dire essere complici.
Il nostro auspicio – concludono i consiglieri del Movimento 5 Stelle – in questo momento è che si apra un percorso nuovo che sia anche l’occasione per una riconversione degli impianti e del paradigma industriale della città in un ottica di sviluppo sostenibile ed economia circolare che possa portare a nuova occupazione, vero progresso e speranza per l’intero territorio della conca ternana.”
“Tanti anni di battaglie quotidiane – ha commentato il Comitato No Inceneritori- hanno prodotto questo primo risultato storico. Siamo riusciti a far comprendere che Terni sa opporsi a chi considera e ha considerato la nostra Conca come un territorio dove tutto è possibile. Le scelte scellerate fatte dalla politica in modo trasversale, di autorizzare a cavallo tra gli anni ’90 e 2000 due inceneritori, oltre a quello allora già esistente di Asm, avevano indubbiamente ridotto Terni a ciò che oggi è. Un’area fortemente inquinata con pesanti ricadute in termini di salute pubblica. La città sta pagando ancora con i propri corpi queste scelte dettate solo dalla volontà della politica di dare spazio ai vari piccoli e grandi potentati cittadini. Da Agarini ai soci privati di Isrim, tutti con sponsor politici di cui sappiamo nomi e cognomi.
Bene. Tozzi se ne va perché ha trovato invece una città combattiva e determinata, un ambiente non più favorevole a business impattante. Un movimento che ha obbligato politica, usl e arpa a svolgere la loro azione di tutela verso i cittadini. Cosa che è stata fatta, a volte in modo molto subdolo, come quando l’allora sindaco Di Girolamo espresse un finto parere negativo proprio in merito all’autorizzazione dell’inceneritore in questione.
Noi andiamo avanti. Dobbiamo spegnere l’altro inceneritore, e obbligare gli altri produttori di rischio a ridurre fortemente le emissioni nocive e climalteranti. La Conca dovrà diventare un Ecodistretto”.
Secondo Alessandro Gentiletti (Senso Civico), “La chiusura dell’inceneritore di Maratta è una buona notizia per la nostra città e la sua complessa situazione ambientale. Il merito – aggiunge Gentiletti – è dei tanti cittadini che da sempre si sono impegnati, con coraggio e costanza, per questa battaglia. Ora occorre tenere alta la guardia e proseguire insieme sulla strada intrapresa, per far sì che Terni torni finalmente a respirare a pieni polmoni.”
QUANDO LEOPOLDO DI GIROLAMO SOSPESE L’ATTIVITA’ DELL’INCENERITORE DI MARATTA
QUANDO IL COMITATO “NO INCENERITORI” PRESENTO’ RICORSO AL TAR CONTRO L’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE PER TERNI BIOMASSE
https://terninrete.it/notizie-di-terni-terni-il-comitato-ricorre-al-tar-contro-linceneritore-400736/
QUANDO LEGA NORD E MOVIMENTO 5 STELLE OCCUPARONO L’AULA DEL CONSIGLIO REGIONALE CONTRO L’INCENERITORE TERNI BIOMASSE