Familiari, amici, conoscenti si sono ritrovati questa mattina nella chiesa di San Paolo al quartiere Cesure di Terni per dare l’ultimo saluto a Massimiliano Raggi, il 24enne che ha perso la vita in un incidente stradale lungo il Rato. Il giovane era un volontario della Guardia Nazionale Ambientale di cui il padre Alberto è presidente. A celebrare le esequie, con la salma in picchetto d’onore, è stato don Marco Castellani.
“Massimo è stato un grande testimone – ha detto il parroco nell’omelia – di come spendere le proprie giornate. Per lui indossare quella divisa significava guardare le cose più piccole, guardare a 360 gradi la vita. È stato capace di sorridere anche nei momenti difficili. Ha investito il proprio tempo a vantaggio di tutti. Ora Massimiliano è un falco che vola alto e guarda anche le cose piccole”.
Si sono poi succedute tante testimonianze di chi conosceva Massimiliano, in primis quella del padre Alberto.
“Io sono orgoglioso di quello che Massimiliano ha fatto: c’era a consegnare i buoni spesa durante il coronavirus e ha coinvolto anche tanti ragazzi, è stato il primo, nel 2016, a venire sui luoghi del terremoto. Come padre dico che Massimiliano si è donato anche per la famiglia. Era ed è un ciclone, un ciclone di gioia, di positività, di bellezza, ha sostenuto sempre tutti”.
Infine Alberto Raggi ha chiamato vicino a se i quattro ragazzi che la notte dell’incidente hanno fatto scudo con i propri corpi a Massimiliano, fino all’arrivo dei soccorsi.
“Propongo che vi venga assegnato il Falco d’Oro Guardia Nazionale Ambientale (onorificenza nazionale destinata a personalità che si sono distinte sul territorio nazionale).
All’uscita dalla chiesa il feretro è stato accompagnato da un lungo applauso e dal lancio di alcuni palloncini bianchi.