“Non è un’operazione politica, questo progetto è un’offerta di idee, un atto di generosità motivato anche dall’estrema preoccupazione per la situazione in cui ci troviamo”.
Così Luca Diotallevi ha presentato l’Agenda per scongiurare il declino di Terni che fa seguito al manifesto presentato ad aprile scorso da 51 personalità. Si tratta di un lavoro articolato in cinque azioni capaci di generare processi.
“Un pacchetto di idee, ha aggiunto Diotallevi, al quale se ne possono aggiungere altre, ma queste non vanno separate per poter riprendere a crescere. Sono proposte realistiche, non è il libro dei sogni. Ci sono soggetti, risorse e opzioni strategiche per realizzare questo progetto. Sono poche cose che ne attivano tante altre e qualsiasi protagonista della vita pubblica può farle proprie”.
“Non è solo importante spendere le risorse che si hanno a disposizione, è intervenuto Augusto Magliocchetti, ma in che misura gli interventi saranno utili alla crescita della città.”
Vediamo, allora i cinque punti.
1. inTerni – l’impresa rigenera la città. Riportare il lavoro al centro della città, un lavoro nuovo e nuovi lavori capaci di futuro sfruttando siti abbandonati (l’ex mercato coperto, l’ex Inps, la vecchia caserma della polizia) per ospitare lavoro ricco di cultura, capace di maggiore valore aggiunto, di globalizzare la nostra economia.
2. aTerni – quale manifattura. Tre condizioni per AST, che sta cambiando proprietà, come pilastro della crescita: che subentri a TK un global player dell’acciaio in grado di incrementare i volumi dell’area a caldo e con l’integrazione del mix prodotti, che sia interessato al mercato europeo, che abbia standard elevati in materia di lavoro e rispetto dell’ambiente.
3. conTerni – una grande città media. Vi è una palese inadeguatezza della struttura amministrativa alla realtà sociale. Abbiamo tutti gli strumenti necessari per integrare le amministrazioni locali, a partire dall’asse Terni-Narni, sino ad una nuova città a rete (150.000/180.000 abitanti) per contare nelle reti di città.
4. versoTerni – mai più isolati. Concentrare gli investimenti sulla logistica e la mobilità seguendo la scelta del potenziamento AVR del corridoio Orte Falconara, rafforzandone l’intermodalità e sorvegliandone l’attuazione. Una connessione fra Tirreno ed Adriatico decisiva per tutta l’Italia centrale.
5. perTerni – nessuno è straniero. Lavorare per patti associativi per l’innovazione civile in combinazione con un grande investimento su “italiano L2” come lingua seconda. Responsabilizzare le comunità di stranieri perché collettivamente assumano il futuro della città.
“Questo è il frutto del lavoro di un numeroso gruppo di persone eterogenee, ha detto Giuseppe Croce, che in parte non si conoscevano e non si frequentavano. Persone mosse dall’interesse per il futuro della città, ognuno mettendoci le proprie competenze.”