Dallo scorso anno il Comune di Terni ha istituito il Registro delle disposizioni anticipate di volontà dei trattamenti sanitari, il cosiddetto registro del testamento biologico, all’Ufficio di stato civile, stesso palazzo dove si trova l’anagrafe in Corso del Popolo, piano secondo, stanza 1.
Chi ha registrato le dichiarazioni anticipate di trattamento prima del 2018, ossia da quando è entrata in vigore la legge nazionale, deve portare a questo ufficio il suo Testamento Biologico, così come chi non lo ha mai registrato e vuole registrarlo per la prima volta.
Il presidente dell’associazione Civiltà Laica Alessandro Chiometti spiega che “questo non è un registro che attesta solo l’esistenza del documento come il precedente, ma è a tutti gli effetti un registro dei Biotestamenti. Ciò significa che dovete scaricare sui siti appositi (Fondazione Veronesi, Associazione Luca Coscioni) i moduli predisposti e compilarli voi o consultandovi con i vostri medici e legali, quindi portarli all’ufficio comunale con documento di identità valido. A differenza del precedente registro comunale indicare il fiduciario – una persona maggiorenne che possa fare le veci e rappresentare il richiedente nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie – è facoltativo e non obbligatorio.
Esiste, però, un problema per chi non può muoversi e spostarsi di casa. La Prefettura, su disposizione nazionale, ha esplicitamente vietato ai funzionari del Comune di raccogliere le DAT e verificare l’identità delle persone fuori dai loro uffici. Attualmente, evidenzia Chiometti, stando a quando ci hanno detto al Comune questo è possibile solo per chi deve fare la carta d’identità. Oltremodo è assolutamente impossibile per questa pratica delegare o fare autocertificazioni. Purtroppo questo non è un problema che si possa risolvere con una delibera comunale, sempre stando a quando ci hanno riferito, in quanto trattasi di disposizioni e interpretazioni nazionali delle prefetture. Ci informeremo ovviamente con i nostri legali e presso le associazioni nazionali che curano questa vicenda se ci sono possibilità di aggirare l’ostacolo, ovviamente anche voi sentitevi liberi di farlo – conclude Chiometti – anzi, se sapete qualcosa prima di noi, comunicatecelo”.