Il vento della crisi soffia ma (a differenza di quello vero) non troppo forte.
In sintesi si potrebbe racchiudere così il mercato dei fiori per la commemorazione dei defunti quest’anno caratterizzato dal cattivo tempo il 1 e il 2 novembre. E ci sono opinioni contrastanti tra i venditori, sia quelli “stanziali” che gli “ambulanti”. C’è chi sottolinea il fatto che è il solo momento dell’anno in cui si lavora e chi non si lamenta. Sì la crisi c’è ma in questi giorni si è lavorato. e tutto sommato sono soddisfatti.
“E’ che è cambiata proprio la vendita, i numeri degli anni passati non torneranno più, io ad esempio ne vendevo 5/6 mila di crisantemi in questo periodo, adesso non vado oltre i 1.500. La gente sta più attenta a spendere, il potere di acquisto delle famiglie si è ridotto, dobbiamo prenderne atto”. C’è chi se la prende con il meteo: “il tempo non ci ha aiutato e quindi il bilancio non è dei migliori anche se non è pessimo”.
L’impressione è che il mercato dei fiori resiste. E l’inflazione , qui almeno, non si fa sentire. Il prezzo dei crisantemi è stabile rispetto al 2022. Si va da 1,50 i più piccoli, a 2 euro e 3 euro i più grandi. Stabile anche il prezzo della crisantemina, 3 euro a mazzetto.