Si chiama Ground – Green On Umbria for New Development ed è un progetto nato dal partenariato tra Regione Umbria, 3A – Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, CESAR – Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale e Sviluppumbria, finanziato dalla Commissione Europea tra le iniziative del Joint Research Centre.
Nella sede di Sviluppumbria a Terni Governo, imprese, società civile e ricerca scientifica si sono incontrerati per discutere le iniziative nate dalle sfide che Ground ha affrontato e che riguardano lo sviluppo di una filiera di produzione di bioplastiche e biomateriali a partire da materia prima di origine agricola; la sensibilizzazione degli agricoltori all’utilizzo del compost proveniente dalla raccolta differenziata della Frazione Organica dei Rifiuti Urbani; la diffusione della consapevolezza e dell’attenzione dei i cittadini in merito alla ‘circular economy’.
“Quando abbiamo immaginato questo progetto non lo abbiamo declinato su tutta la regione Umbria, ha spiegato Marcello Serafini Amministratore Unico del Parco Tecnologico Agroalimentare Umbria, ma esclusivamente sul territorio di Terni e della provincia di Terni e questo dà una connotazione molto operativa al progetto perché sono tanti anni che si parla di economia circolare, di riuso delle materie, dello sviluppo dell’economia anche attraverso l’utilizzo degli scarti in agricoltura, però spesso se ne parla in maniera un po’ teorica. Invece questo progetto ha avuto una finalità e oggi presentiamo i risultati diamo delle proposte ben precise. Le proposte operative saranno portate sui tavoli dei policy maker cioè di chi, a livello regionale in questo caso, ha la responsabilità di farne l’uso che ritiene più opportuno.”
“La portata innovativa del progetto Ground – ha evidenziato Francesco Martella direttore di CESAR – è l’innovazione metodologica perché è un modo nuovo di ascoltare il partenariato, che oggi abbiamo declinato in proposte progettuali. Questo progetto ha il merito di trovare e indicare degli strumenti di coinvolgimento dei cittadini per renderli consapevoli dell’importanza di questi temi. La proposta che noi abbiamo fatto alla Regione dell’Umbria è quello di usare questa metodologia ancor prima della scrittura di quelle che sono le traiettorie di politica di sviluppo perché da lì si possono cogliere quelle che sono le traiettorie già condivise.”
“I lavori cominciano sostanzialmente da adesso per approfondire questo progetto ancorché piccolo e diciamo di una durata ridotta, ha aggiunto Elisabetta Boncio di Sviluppumbria, la cosa più importante è che attraverso questo progetto siamo riusciti a coinvolgere tanti soggetti assolutamente competenti su questi ambiti.”
E in forza di questo lavoro svolto con il progetto Ground la Regione ha deciso di partecipare per la prima volta ad Ecomondo, fiera di riferimento in Europa per la transizione ecologica e l’economia circolare e rigenerativa, per raccontare l’unicità del proprio modello di sviluppo.
“Ad Ecomondo lanceremo un’importante iniziativa, ha annunciato l’Assessore allo Sviluppo Economico Michele Fioroni, quella del Manifesto della bioeconomia: un documento che nei prossimi mesi verrà arricchito con il contributo delle imprese del settore che credono nell’importanza di creare i presupposti per rendere la bioeconomia circolare un settore strategico per tutto il Paese. Dignità automa ed economica, tutela dall’illegalità e dal dumping internazionale, politiche capaci di valorizzare l’alto contenuto di innovazione del settore, rafforzamento delle competenze: questi solo alcuni elementi di questo manifesto, che verrà raffinato nei prossimi mesi e presentato al Governo e a tutti gli stakeholder in un importante evento in Umbria a aprile 2023.”