La Seconda commissione dell’Assemblea legislativa, presieduta da Valerio Mancini, ha ascoltato il 3 luglio i soggetti interessati alla “tenuta occupazionale e produttiva” dei siti di estrazione e imbottigliamento delle acque minerali di San Gemini, Acquasparta, Montecastrilli e Terni.
All’incontro partecipativo, richiesto dal consigliere Michele Bettarellli (Pd) in seguito alla sollecitazione ricevuta dai sindacati e dagli addetti dei siti produttivi, hanno partecipato rappresentanti delle sigle e dei lavoratori, dei Comuni di San Gemini e Acquasparta, funzionari della Giunta regionale.
Dall’incontro – riferiva un comunicato della Regione – era emerso che le preoccupazioni maggiori riguardano la scadenza delle attuali concessioni per lo sfruttamento delle sorgenti (prevista per il 31 dicembre) e la pubblicazione del bando per il relativo rinnovo, annunciata per l’autunno.
Non era presente il comune di Terni perché, spiega oggi l’assessore allo sviluppo economico Sergio Cardinali, “la convocazione non è stata vista, per errore, dall’amministrazione di Terni.
Ieri l’assessore Cardinali ha ascoltato i sindacati del gruppo Acque Minerali d’Italia.
Anche da questo incontro è emerso che “le preoccupazioni maggiori riguardano la scadenza delle attuali concessioni per lo sfruttamento delle sorgenti, prevista per il 31 dicembre, e la pubblicazione del bando per il relativo rinnovo, che dovrebbe avvenire alla fine dell’estate. Purtroppo negli anni le acque ternane sono state particolarmente agitate dovendo attraversare più di un fallimento delle società di gestione.
La conduzione dei due siti produttivi attualmente in regime di concordato, non ha avuto la forza di fare una sufficiente manutenzione degli impianti che oggi risultano datati, riducendo gli addetti negli anni, ricorrendo all’utilizzo dell’istituto della cassa integrazione. Viene ritenuto necessario incrementare le produzioni, inserendo anche una linea di prodotto in vetro, prevedere investimenti e manutenzioni straordinarie, potenziare i brand, rilanciando i marchi storici in grado di riportare i prodotti di maggiore qualità in un segmento più alto della catena commerciale, al fine di salvaguardare e accrescere l’occupazione.
Le organizzazioni sindacali hanno inteso rimarcare come l’attuale legge regionale 22 del 2008, modificata nel 2021 con l’introduzione dei bandi di gara nelle concessioni, sia assolutamente carente sul fronte delle garanzie occupazionali e sul rapporto tra proprietà degli impianti e titolarità della concessione che rischia di creare condizioni di paralisi, qualora non vi sia coincidenza tra soggetti. Temi questi già sollevati nel 2021 dalle stesse organizzazioni sindacali, ma rimasti inascoltati dalla Regione.
A questo punto – afferma l’assessore Cardinali – si rende assolutamente necessario affrontare la questione in termini collegiali, che non può vedere impegnata solo la giunta regionale, visto che l’incidenza del risultato del bando che dovrà essere redatto, avrà effetto diretto sui comuni della provincia – Terni, Sangemini, Montecastrilli, Acquasparta- sia dal punto di vista economico che quello occupazionale.
Il Comune di Terni chiederà alla presidente della Regione di convocare quanto prima un tavolo di merito con le amministrazioni interessate e sindacati, al fine di recuperare attraverso il bando di gara da predisporre il deficit legislativo ampiamente denunciato”.