Terni è una città che invecchia sempre di più e il rischio è che diventi “una RSA per anziani, grande, ma una RSA”. Lo ha detto il Presidente di Confcommercio Terni Stefano Lupi citando dati Cresme in base ai quali a Terni ci sono 2,6 anziani per ogni giovane, un dato che pone la città su posizioni tra le peggiori in Italia. Così come è grave l’indice di solitudine ovverosia nuclei famigliari composti da una sola persona che a Terni sono pari al 39%.
Altro elemento negativo quello dei laureati “che lasciano Terni per andare altrove a esercitare le loro professioni”.
“Per contrastare questi dati – ha affermato Lupi – abbiamo messo in campo due proposte, una conferenza territoriale di programma dove definire una idea esatta e condivisa di città per la quale lavorare e un rinnovato patto etico fra tutti i soggetti interessati affinché ciascuno faccia la propria parte evitando polemiche sterili”.
“Io mi rifiuto di parlare di provvedimenti del tutto emotivi che non danno l’esatta dimensione del fenomeno – ha aggiunto Lupi riferendosi all’apertura sperimentale della ZTL – riteniamo che nel caso in specie debba accompagnarsi ad un piano di mobilità che comprenda la ZTL stessa , una visione diversa dei parcheggi, un diversa utilizzazione dei parcheggi stessi, interrati o di superficie con una diversa modularità di tariffe. Temi che non possono essere affrontati in maniera disgiunta ma devono essere inquadrati in una visione d’insieme, la stessa visione d’insieme che poi deve proiettare una visione di città, ovviamente, altrimenti rincorriamo la pancia , l’emotività e non conciliamo gli interessi di una comunità che sono fatti da persone e imprese”.
“Siamo a un bivio – ha aggiunto il presidente di Confcommercio – dobbiamo lavorare nell’immediato ma creando le condizioni affinché si inverta una pericolosa linea di tendenza che ci vede fortemente penalizzati. Se fotografiamo i dati di cui disponiamo e li proiettiamo nei prossimi 10 anni Terni – ho usato una metafora – diventerà una grossa residenza protetta per anziani. Immaginiamo una città siffatta o immaginiamo una città giovane, dinamica, foriera di prospettive e opportunità? Ad oggi i dati ci consegnano una pericolosa deriva che è quella dell’impoverimento e dell’invecchiamento, dobbiamo lavorare per una città che guardi all’immediato e al futuro con un rinnovato interesse e con progettualità sistemiche e condivise”.
Fra i temi di confronto la Confcommercio individua:
1) la rivitalizzazione della capacità gravitazionale di Terni in funzione di un nuovo modello di sviluppo e vivibilità della città
2) Il coinvolgimento dei grandi player industriali presenti sul territorio, Arvedi, Acea, Alcantara, Eni-Novamont, Enel, Italgas
3) Un rinnovato ruolo dell’università e della formazione secondaria superiore
4) lo sviluppo di relazioni strutturate e funzionali con l’area metropolitana di Roma e con la regione Marche
5) la valorizzazione del turismo come uno dei potenziali driver di sviluppo del territorio
Un obiettivo comune deve essere il miglioramento della qualità urbana.
La desertificazione commerciale del tessuto urbano dovrebbe condurre l’amministrazione comunale “ad una significativa limitazione nel rilascio di autorizzazioni per medie e grandi superfici di vendita in molte parti della città”. La Confcommercio sottolinea infatti che “le attività economiche del terziario di mercato giocano un ruolo fondamentale nei processi di rigenerazione urbana”.
Infine, l’occasione persa con il progetto “Cesi-Porta dell’Umbria” : “per il bando destinato all’imprenditoria giovanile, femminile e alle start up è arrivata una sola domanda che ha assegnato appena 5 mila euro a fronte dei 230 mila euro disponibili. Un’occasione persa nell’ottica di creazione di opportunità per i giovani nel nostro territorio”.