Marco Rizzo ha presentato, a Terni, il primo consigliere comunale d’Italia di Democrazia Sovrana e Popolare: ” rafforziamo il rapporto con gli umbri, per l’ alleanza del popolo contro il partito unico della guerra e delle bollette”, ha detto Rizzo.
Il coordinatore nazionale e candidato presidente per la Regione dell’Umbria di Democrazia Sovrana Popolare ha accolto il consigliere comunale di Terni, Danilo Primieri, che ha aderito ufficialmente al movimento del sovranismo popolare e lo rappresenterà a Palazzo Spada.
Si tratta del primo consigliere comunale aderente a DSP. Le ragioni di questa scelta sono state spiegate dallo stesso Primieri, nel corso di una conferenza stampa. “Continuerò il mio ruolo di consigliere al servizio della gente comune – ha detto Primieri, ex Alternativa Popolare – senza seguire logiche di schieramento. Sono un uomo del popolo, contrario agli apparati di centro destra e di centro sinistra che oggi hanno perso il contatto con la realtà e sono soltanto aziende di organizzazione del consenso. Rizzo è un politico vero che sa mettere al centro le persone. Lo sosterrò anche alle Regionali”.
Marco Rizzo ha dato il benvenuto a Primieri ” c’è sintonia di intenti- ha affermato il leader di Democrazia Sovrana e Popolare
che poi si è soffermato su temi regionali. Terni – ha spiegato – è un simbolo del lavoro calpestato da classi dirigenti serve degli speculatori, il partito unico della guerra e delle bollette, il nostro primo compito sarà stare dalla parte del lavoro e cioè aiutare le industrie energivore come l’Ast, che già sono poche e ridotte al lumicino, a causa di 30 anni di deindustrializzazione. Il costo dell’energia è andato alle stelle perché, approfittando della complicata congiuntura internazionale, i gestori energetici fanno speculazione. Fanno affari d’oro ma rovinano tutte le attività energivore, dall’industria pesante al piccolo commercio. Questo è il risultato delle liberalizzazioni: vince il più forte come nella giungla. Allora questo meccanismo va invertito: bisogna riportare il settore energetico sotto pieno controllo pubblico, in modo che possa essere utilizzato per servire lo sviluppo e la crescita del Paese, anziché per arricchire poche decine di azionisti sulla pelle di lavoratori e di piccole e medie imprese”.