I sindacati Sappe, Ugl, Sinappe e Uilpa in una nota congiunta denunciano l’ennesima serata di tensione nella Casa Circondariale di Terni.
Ancora lo stesso detenuto italiano di origini toscane, sempre lui, che da Firenze Sollicciano era stato trasferito a Terni per i continui disordini creati. Lo stesso, spiegano, che circa un mese fa nell’istituto di Sabbione ha distrutto la cella per futili motivi, sradicando perfino sanitari e termosifone per poi allagare l’intera sezione, minacciando chiunque provava ad intervenire.
Questa volta si è procurato tagli autolesivi perché, dopo le otto ieri sera voleva parlare con il Magistrato di sorveglianza e con il comandante. Naturalmente avendo palesi problemi psichiatrici non può essere spostato alla sezione isolamento, ma non è nemmeno possibile trattarlo in un istituto non idoneo.
Serata dura per la Polizia Penitenziaria che – con il personale ridotto, un agente che doveva gestire due sezioni detentive, un solo sottufficiale di Sorveglianza per tutto l’istituto – si è trovato di nuovo in emergenza.
E il peggio lo si è sfiorato quando il detenuto ha sputato saliva e sangue in faccia ad un’infermiera. Piena solidarietà all’infermiera che, accompagnata al pronto soccorso ternano, è stata sottoposta a screening.
Per il detenuto è stato chiesto già il trasferimento un mese fa per gli altri fatti, trasferimento che non si sa perché non avviene.
Una visita del Capo del Dipartimento due volte annunciata e per due volte rinviata mentre nell’istituto ternano la Polizia Penitenziaria ed il Personale Sanitario sono messi ogni giorno a dura prova.
Proprio un mese fa il Sappe chiedeva con forza che, al verificarsi di episodi gravi, il detenuto fosse trasferito nel giro di pochi giorni, come avviene per gli altri istituti del provveditorato. Invece? Dopo un mese è ancora qui, concludono Sappe, Ugl, Sinappe e Uilpa, creando continua tensione nel Personale che non ha protezione alcuna, abbandonato da chi dovrebbe tutelarlo.