È morto ad 87 anni il pittore Nedo Onofri, nato a San Gemini, attivo a Terni dalla metà del secolo scorso anche come restauratore e decoratore di soffitti.
Si è dedicato alla pittura da quando aveva 12 anni, età in cui è entrato in bottega. Pittore di chiara impronta figurativa, i suoi soggetti preferiti sono i paesaggi e soprattutto i cesti di fiori.
“La sua pittura è libera da ogni preoccupazione letteraria e snobistica, si legge in un un depliant, essa è il prodotto di un pennello compendioso che disegna e colorisce nello stesso tempo, di un pennello che ci restituisce una natura fatta da fulve querce, foschi boschi di lecini, casti ulivi e da umidi ed ombrosi sottoboschi entro i quali sembra che brulichi la vita misteriosa e segreta degli uccelli e delle piante. E su questa natura si posano cieli che talvolta sembrano campi di battaglia tanto sono carichi di colori e di tragicità e talvolta invece fanno vedere squarci di chiarità che sembrano le malchiuse porte degli alti Eldoradi di cui parla Montale. Il linguaggio pittorico di Onofri è un liguaggio destinato a un mondo in cui l’uomo e’ al centro, alla base e al vertice di tutto; è quindi un linguaggio comprensibile, articolato da regole sintattiche e grammaticali complesse ma chiare e non è il fantasticante biascicamento di tanta pseudo-pittura fatta di parole sconnesse e di frasi deliranti alle quali vengono attribuiti poi chissà quali reconditi significati. Per Onofri vale ancora la regola che in arte conta solo il risultato e non bastano le sole buone intenzioni. Ecco perché egli ha affinato il suo linguaggio, depurato il suo stile, metabolizzando la realtà con cui viene a contatto, restituendocela poi rivissuta interiormente e magicamente trasformata”.
Nedo Onofri lascia la moglie e due figlie. I funerali si sono svolti questa mattina alle ore 10,30 nel duomo di Terni.