Dopo la presa di posizione del segretario provinciale della UIL, Gino Venturi, che ha messo in guardia tutti dal pericolo che ogni centro decisionale, con la scusa dell’accorpamento, sia trasferito nel capoluogo di regione
qui la notizia
https://terninrete.it/Notizie-di-Terni/uil-terni-espugnata-come-sagunto-457659
interviene nel dibattito, Alberto Pileri, di Libertà Eguale. Pileri condivide il ragionamento fatto da Venturi e sfida chi avrà l’onore e l’onere di guidare la città nei prossimi 5 anni su due questioni fondamentali, inscindibili fra di loro: lo sviluppo sostenibile e il ruolo che questa città deve svolgere in ambito regionale. E dichiara che è “inaccettabile il processo di centralizzazione di tutte i centri amministrativi di comando e governo a livello regionale.”
QUESTO L’INTERVENTO DI ALBERTO PILERI
Colgo l’occasione della pubblicazione del documento e della presa di posizione della UIL e del suo Segretario, Gino Venturi, un vero e proprio grido di allarme che coglie la sostanza delle questioni che investono la nostra città e la nostra regione, per provare a dare un contributo alla discussione e al confronto fra forze politiche, liste, più o meno civiche, coalizioni e candidature a Sindaco e per il Consiglio Comunale in vista della prossime elezioni amministrative fissate per il 10 Giugno 2018.
Una riflessione che, alla di là degli insulti, anche fra esponenti della stessa area politica, delle sterili polemiche, delle urla manzoniane e dei silenzi imbarazzanti, di un consumato e furbesco modo di concepire l’agire politico, richiami al senso di responsabilità, che ciascuno degli attori dovrà assumersi dinanzi alla Città di Terni, agli elettori e alle elettrici.
Per favorire la chiarezza e la distinzione delle posizioni. Chiunque si candidi e/o venga candidato per guidare e governare la città, sgravato dalle incombenze della gestione del dissesto finanziario, per il quale è franata l’amministrazione dimissionaria uscente – perché sarà cura dei Commissari ad acta occuparsene – dovrà cercare di proporre un ‘idea, un progetto, un programma di governo per i prossimi anni, in grado di affrontare alcune questioni molto rilevanti.
C’è una priorità ed una gerarchia delle questioni che vanno affrontate e declinate: e sono, secondo me, due innanzitutto : quella dello sviluppo sostenibile, in grado di coniugare valori ambientali , economici e sociali, a più alto contenuto di cultura, ricerca e scienza; quella del ruolo e della funzione della nostra Città di Terni e del Territorio Narni ed Amelia, della Valnerina, della Centrale Umbra di Stroncone, nel contesto della Regione dell’Umbria e nel Centro Italia. Sono due facce della stessa medaglia. Non c’è l’una senza l’altra. E se vanno bene gli strumenti attivati od in corso di attivazione sul terreno della promozione o sostegno alle attività economiche ( Area di Crisi Complessa; Area Ambientale Complessa; Agenda Urbana; Contratto di programma per la rigenerazione urbana; etc. ) siamo scoperti, o meglio spogliati degli strumenti per il governo istituzionale e/o amministrativo delle politiche dello sviluppo.
La questione dell’articolazione istituzionale ed amministrativa del sistema regionale, soprattutto dopo la sconclusionata, sbagliata e fuorviante controriforma che ha riguardato il livello intermedio delle Province, e dopo l’esito del referendum del 2016, non può essere elusa dal dibattito. Da nessuno. Né dalle forze politiche che temono di uscire sconfitte dall’imminente confronto elettorale, né da parte di quelle che si sentono già con la vittoria in tasca. Senza un livello intermedio vero, forte e strutturato dal punto di vista istituzionale ed amministrativo, fra Città, Comuni e Regione, una Provincia rigenerata, riequilibrata, rilegittimata, oltreché autorevole sul terreno politico, la questione della funzione e del ruolo della nostra Città, che è bene ricordare, a noi stessi e a tutti , è fra le 50 città più grandi d’Italia, non avrà alcuna risposta. Tuttalpiù assisteremo ad un ritorno dei fiamma di uno sterile campanilismo utile nell’immediato ad alimentare il bottino elettorale di alcune forze, sterile ed inconcludente in prospettiva quando si dovrà governare.
Ed allora la questione di un insostenibile ed inaccettabile processo di centralizzazione di tutte i centri amministrativi di comando e governo a livello regionale ( Giustizia; Camere di Commercio; Banca d’Italia; ATI; Ambiente; Arpa; Mobilità;Sanità – Sede ASL -; CESVOL- Associazioni di Volontariato, Istituzioni culturali e scientifiche); anche nelle funzioni ed attività semplici da risolvere, come quelle che riguardano il mondo delle professioni e delle imprese nel caso del deposito dei progetti strutturali per gli edifici civili ed industriali , per non parlare degli investimenti e dei servizi che riguardano le infrastrutture materiali ed immateriali ed i servizi della mobilità ferroviaria ( Nuovo Palazzo di Giustizia; Fibra Ottica; SS 675 Terni-Orte; SS 3 Terni-Spoleto; Raddoppio ferroviario Terni-Spoleto ; Il Servizio Alta Velocità Freccia Rossa che oggi vede pregiudizialmente escluso il territorio del ternano, dello spoletino e del folignate ), chiede a tutti gli attori chiarezza delle posizioni ed impegni precisi. Si avanzino idee e proposte degne di attenzione e discussione, in grado di misurarsi sulle grandi questioni che chiamano in causa non solo il presente ma anche le prospettive future della NOSTRA CITTA’.