Sulla incompatibilità di Stefano Bandecchi con la carica di sindaco di Terni si riaccende la polemica dopo video e dichiarazioni di ieri rilasciati dallo stesso sindaco e dal suo vice Riccardo Corridore.
Il gruppo di Palazzo Spada di Fratelli d’Italia interviene dicendo “ci aspettiamo che il Sindaco Bandecchi ritorni nella proprietà della Ternana e che almeno firmi la dichiarazione della insussistenza delle cause di incompatibilità”. Il consigliere di FdI ricorda poi come la questione non sia stata sollevata dalla opposizione bensì dal segretario generale del Comune “xonfermata dal parere del Ministero dell’Interno”.
NOTA DEL GRUPPO CONSIGLIARE A PALAZZO SPADA DI FRATELLI D’ITALIA
Nei social sono comparsi dei video del vicesindaco Corridore e del sindaco Bandecchi che cantano vittoria sostenendo che la questione dell’incompatibilità posta dall’opposizione era del tutto infondata alla luce dell’ordinanza del Tribunale di Grosseto che ha affrontato un caso simile per il comune di Campagnatico.
Facciamo alcune considerazioni preliminari: la questione dell’incompatibilità non è stata sollevata dall’opposizione, ma è stata sollevata dal Segretario Comunale di Terni con una dettagliata relazione, confermata peraltro totalmente dal parere del Ministero dell’Interno richiesto del Prefetto.
In data 25 agosto Corridore e Bandecchi scoprono l’ordinanza del Tribunale di Grosseto e sostengono di aver avuto sempre ragione e che “per colpa dell’opposizione” Bandecchi è stato costretto a vendere la Ternana e a dimettersi dalle cariche di presidente dell’Unicusano e della Ternana.
Se Bandecchi, “colui che non si inchina a niente e nessuno”, fosse stato così convinto della tesi del suo avvocato difensore, nonché vicesindaco, Corridore perché non ha mantenuto la sua posizione? Perché prima si è dimesso e poi ha venduto la Ternana?
In consiglio comunale il 19 giugno Bandecchi non ha neppure voluto fare propria la relazione di Corridore e infatti non l’ha firmata né presentata, ma in modo del tutto irrituale l’ha fatta presentare a Corridore. Ma vi è di più: non ha neppure firmato l’autodichiarazione in merito alla insussistenza di cause di incompatibilità che tutti i consiglieri comunali nonché Assessori e Vice Sindaco hanno firmato. L’unico che non ha prodotto il documento della sussistenza di incompatibilità è il Signor Bandecchi. Come mai? Se fosse stato così convinto perché non ha firmato tale dichiarazione? Perché prima si è dimesso da presidente e poi ha venduto la Ternana?
E poi tanta enfasi sull’ordinanza di Grosseto ci sembra fuori luogo. L ’avv. Corridore l’ha scoperta fuori tempo massimo facendola sembrare una news: è apparsa sulla stampa locale ad ottobre 2022 e pertanto il Sindaco Bandecchi ne era a conoscenza, ma evidentemente Corridore non ne era al corrente né a giugno 2023 né a luglio 2023. La sua ricerca sui precedenti giurisprudenziali non era stata così accurata!
Ci sembra utile fare anche due considerazioni nel merito: l’ordinanza del tribunale di Grosseto sostiene che le norme sulla incompatibilità non possono essere oggetto di interpretazione estensiva e che la concessione del campo di calcio non rientri nei casi di incompatibilità. Sia Il Segretario Comunale che il Ministero dell’Interno la pensano diversamente e fondano le loro tesi oltre che sulla normativa vigente sulla giurisprudenza delle Cassazione. E Corridore da avvocato dovrebbe sapere che in Italia non c’è il vincolo del precedente giurisprudenziale e che l’orientamento della Cassazione ha una autorevolezza decisamente superiore rispetto a quella di un singolo Tribunale.
Ma il Ministero dell’Interno dice solo “cazzate” come il Sindaco Bandecchi sostiene nel suo video e l’opposizione non ha un briciolo di competenze come sostiene Corridore.
Peccato che Bandecchi non si sia fidato fino in fondo del suo avvocato difensore. Peccato che Corridore solo fuori tempo massimo abbia trovato quello che ritiene un appiglio giuridico inoppugnabile.
Data tanta sicumera ci aspettiamo che il Sindaco Bandecchi ritorni nella proprietà della Ternana e che almeno firmi la dichiarazione della insussistenza delle cause di incompatibilità.
Non crediamo nel giustizialismo fine a se stesso tanto è vero che non siamo stati promotori di una azione popolare quando avremmo potuto farlo, abbiamo agito con respomsabilità lasciando che i percorsi amministrativi previsti dalla normativa Tuel (Testo Unico Enti Locali, ndr) facessero il loro corso. Siamo sempre più basiti invece, insieme ad una parte della città, del linguaggio volgare, offensivo e minaccioso che ormai contraddistingue l’agire quotidiano di questa Amministrazione.