Oltre a dover subire i tagli al Traporto publico locale decisi dalla Regione, i cittadini ternani utenti degli autobus e gli stessi lavoratori di Busitalia si trovano in questi giorni in grande difficoltà per quello che quotidianamente si verifica alla fermata degli autobus nei pressi dell’ospedale Santa Maria.
“Su entrambi i lati – spiegano in una nota i rappresentanti sindacali della Filt Cgil – troviamo un vero e proprio parcheggio selvaggio di veicoli privati, con tanto di protezione dal sole sul parabrezza, gesto che inequivocabilmente sottolinea quella che è ormai una consuetudine ordinaria, che rimane impunita”.
A causa di questa situazione – spiega il sindacato – l’autobus che arriva alle fermate non può neanche lontanamente tentare di accostare al marciapiede, fattore fondamentale per l’apertura della pedana per disabili, per la discesa delle persone anziane o per chi, con stampelle o impedimenti vari, deve sperare nell’ausilio di altri passeggeri o utenti che si trovano in attesa, ma che non sempre sono pronti a prendersi questa responsabilità.
A catena questa situazione produce un altro fatto di estrema gravità.
“Essendo gli autobus costretti ad effettuare la fermata o il capolinea proprio in mezzo alla sede stradale – continuano i rappresentanti sindacali dei lavoratori di Busitalia – i mezzi di emergenza, ambulanze e auto mediche, trovano l’ostacolo del pullman e un flusso di veicoli impegnati a sorpassarlo che li costringono a fermarsi per evitare incidenti, causando una perdita di tempo prezioso che può diventare anche fatale”.
“Da mesi e mesi – insiste la Filt Cgil – cittadini e conducenti ternani alzano il telefono chiamando gli uffici comunali preposti e sottolineando il grave problema. Ma le risposte sono soltanto e sempre due: la prima è che il comando della polizia locale non ha a disposizione una pattuglia; la seconda è che la striscia arancione che delinea la fermata bus non è più visibile e dunque le multe e le rimozioni vengono contestate”.
A questo punto la Filt Cgil chiede: chi ha l’incarico di ripristinare la segnaletica orizzontale? E la risposta è univoca: il Comune di Terni. Lo stesso che ha in carico il resto delle fermate, che versano in molti casi nelle stesse condizioni, costringendo sempre più spesso il conducente ad assumersi rischi quotidiani che vanno ben oltre le sue responsabilità o doveri. Ma la cosa non finisce qui, perché spesso entrano in gioco anche le forze dell’ordine, che intimano all’autista di sgomberare subito la sede stradale, costringendolo in certi casi a partire prima dell’orario previsto (con relativo disservizio). Ma in tutto ciò le auto private rimangono lì impunite nel 90% dei casi.
“Insomma – concludono dalla Filt Cgil – da una parte c’è la Regione Umbria che taglia il Tpl, dall’altra la città di Terni che non è in grado di garantire la piena accessibilità delle fermate degli autobus. Il tutto a discapito del diritto costituzionale alla mobilità e alla salute, soprattutto per le fasce più deboli dei cittadini”.