Pensavano a tutto loro: trovavano giovani ternani in ristrettezze economiche, i testimoni, si occupavano delle procedure burocratiche, accompagnavano i promessi sposi presso gli uffici interessati; fornivano indicazioni utili agli sposi per sviare eventuali controlli di polizia fornendo una storia precostituita che potesse giustificare la scelta matrimoniale. Tutto ciò, però, non è valso a depistare il personale della Digos di Terni guidata dal Vice Questore Aggiunto Marco Colurci che ha impedito la celebrazione di quattro finti matrimoni. Le indagini della Polizia, avviate lo scorso mese di agosto, hanno fatto luce su un giro di affari messo in piedi da un italiano di 50 anni ed un domenicano di 46 anni, legato a finti matrimoni di donne extracomunitarie che, senza permesso di soggiorno, pagando una somma di circa 5 mila euro, regolarizzavano la loro posizione sposandosi con compiacenti cittadini italiani. In particolare gli investigatori si sono concentrati su quattro matrimoni, di altrettante domenicane che si sarebbero dovuti celebrare al Comune di Terni. E’ stato accertato che giovani ternani, in cambio di soldi — con somme che variavano dai 1.500 euro ai 2.500 euro — accettavano di unirsi in matrimonio a sconosciute domenicane, con la garanzia di ottenere il cosiddetto “divorzio breve” poco dopo. Gli inquirenti, però, hanno ricostruito i reali rapporti fra gli sposi ed i testimoni, denunciando gli organizzatori e le persone coinvolte alla Procura della Repubblica di Terni, per il reato di tentato favoreggiamento alla permanenza di stranieri irregolari sul territorio nazionale. Per le spose è scattata la denuncia per violazione della normativa sul soggiorno ed avviato l’iter per l’espulsione.