“Sono stati 8 anni e mezzo entusiasmanti che mi hanno valorizzato e arricchito non soltanto dal punto di vista tecnico-professionale ma soprattutto umano perché ho avuto la possibilità di affrontare tante situazioni e anche di risolverle, mi riferisco soprattutto a situazioni del mondo del volontariato”.
Lo ha detto il presidente uscente della Fondazione Carit, il professor Luigi Carlini, che questa mattina ha tracciato un bilancio del suo mandato e presentato il nuovo presidente Emiliano Strinati e il nuovo consiglio di amministrazione.
Il presidente ha rivendicato il ruolo giocato dalla Fondazione nella realizzazione di alcune importanti opere pubbliche “altre stanno arrivando” e ha ricordato “il restauro della fontana di piazza Tacito, il PalaTerni, il restauro dell’anfiteatro romano, arriverà il Verdi”.
“In 8 anni abbiamo erogato quasi 78 milioni di euro sul territorio – ha aggiunto Carlini – noi siamo quell’ente intermedio che riesce a coniugare al meglio quelle che sono le esigenze della società civile con quelli che sono gli interessi e i progetti delle amministrazioni pubbliche. La nostra ricchezza – ha detto ancora Carlini – è non qualificarci politicamente”.
Di una cosa si è rammaricato il presidente Carlini, che non è riuscito a fare, “mettere qualche nuova progettualità, qualche idea sull’ospedale di Terni però i tempi erano molto stretti, il dibattito è presente e attivo, c’è interesse da parte di tutte le istituzioni quindi qualcosa si realizzerà a breve. Ma avrei preferito indubbiamente cominciare a parlare più seriamente di un progetto sul nuovo ospedale a Terni perché è una necessità ineludibile”.
Nel solco del suo predecessore si muoverà il nuovo presidente, l’avvocato Emiliano Strinati.
“Particolare attenzione sarà rivolta all’ambito della sanità – ha detto il nuovo presidente – cercheremo di rendere operativo l’articolo 32 della Costituzione ovvero il diritto alla salute dell’individuo”.
Il presidente Strinati ha poi aggiunto che “occorre aiutare le piccole e medie imprese del territorio” anche “per evitare l’emorragia di laureati che vanno a lavorare fuori regione”.
Il nuovo CdA è composto da Alessandra Dragoni, Carlo Gentili, Luciana Leonelli, Carlo Passalacqua, Alessandro Sanguinetti, Emiliano Strinati e Giovanni Tonelli.