“Il patrocinio rappresenta tecnicamente una ‘forma simbolica di adesione e una manifestazione di apprezzamento ad iniziative ritenute meritevoli’.
Concedere il patrocinio al gay pride non vuol dire soltanto apporre il simbolo del Comune di Terni sulla locandina, vuol dire appoggiare i contenuti della manifestazione basata sulle battaglie quali utero in affitto, teorie gender nelle scuole, adozioni gay, sostituzione di mamma e papà con genitore1 e genitore2. Se queste sono le posizioni di Bandecchi allora lo dichiari apertamente”.
Così il segretario comunale della Lega Terni Devid Maggiora: “A Terni come in Umbria abbiamo avviato un percorso condiviso e strutturato per dare voce alle famiglie e sostenere la natalità – aggiunge Maggiora – vanno in questa direzione il bonus bebè, la nuova legge regionale sulle case popolari che tutela le giovani coppie con figli minori a carico, i finanziamenti previsti sotto forma di incentivi e agevolazioni per le rette degli asili nido, campus estivi e borse di studio. Questo è il perimetro valoriale ed identitario entro il quale a Terni vogliamo definire le nostre politiche di sostegno alla popolazione, rimettendo al centro la famiglia come nucleo fondante della società. Bocciamo la scelta del sindaco, che trova il plauso anche da alcune sinistre e non solo, alla concessione del patrocinio del gay pride a Terni e alla strumentalizzazione di certi temi Lgbt che non possiamo in alcun modo condividere: utero in affitto, gender nelle scuole, adozioni gay e sostituzione di mamma e papà con genitore1 e genitore2. Se Bandecchi intende procedere in questa direzione – conclude il segretario comunale – troverà a Terni la forte contrapposizione della Lega”.
Sempre dalla Lega, ieri, era arrivato un altro attacco alla giunta guidata da Stefano Bandecchi.
“Per il servizio del taglio dell’erba i ternani pagano le tasse – sostiene la Lega – l’Amministrazione comunale non può chiedere sistematicamente ai cittadini di provvedere a tale compito. Seppur apprezzabile l’idea di persone che si prendono cura della propria città, dobbiamo sottolineare come tale espediente rappresenti l’ennesima contraddizione rispetto alle roboanti promesse elettorali di Bandecchi. Un’amministrazione comunale deve saper prendersi cura del verde pubblico, del rifacimento delle strade e degli interventi ordinari basandosi sul proprio bilancio e sugli introiti derivanti dalle tasse che i cittadini pagano. Vogliamo capire, tra l’altro, se queste persone sono in grado di svolgere adeguatamente questo compito, se sono muniti delle protezioni antinfortunistiche del caso e se hanno stipulato un’assicurazione idonea ai rischi che vengono corsi maneggiando strumenti da taglio. Vogliamo anche capire se questa pratica può comportare un danno economico alle ditte specializzate che si occupano del verde pubblico e che contano molti dipendenti tra le loro fila. In campagna elettorale Bandecchi ha fatto molte promesse che a noi sono parse subito irrealizzabili, come quella di reperire nuove risorse per la città e di provvedere autonomamente in dieci giorni alla cura del verde pubblico, ma oggi il duro scontro con la realtà conferma l’inadeguatezza di una giunta che non riesce a far fronte con le proprie forze nemmeno agli interventi di manutenzione ordinaria. Come Lega al governo cittadino avevamo stipulato dei patti di collaborazione con associazioni e comitati che rappresentano lo strumento idoneo per coinvolgere i cittadini nella cura del verde pubblico, prevedendo risorse di bilancio e un’adeguata organizzazione. Bandecchi prenda spunto”.