Prima giornata del progetto “Ci vuole un fiore” alla scuola primaria “E. De Amicis” – Istituto comprensivo “De Filis”.
L’iniziativa, sostenuta dal Comune di Terni attraverso i patti di collaborazione promossi dall’assessorato alle politiche sociali, nasce dal gruppo informale “Amici del Tributo Endrigo”, cittadini sostenitori dell’annuale manifestazione canora di settembre in omaggio al cantautore, con il coinvolgimento dell’ ordine dei dottori agronomi e forestali di Terni nelle persone di Leonardo Bianco, Loredana Oreti, Gabriele Mocio e Walter Mattioli, la direzione e le insegnanti della scuola primaria “E. De Amicis”. L’obiettivo comune è di far comprendere ai giovanissimi quanto sia importante la quotidiana tutela dell’ambiente. Del resto proprio grazie alla canzone “Ci vuole un fiore” di Sergio Endrigo, il cui testo gli fu consegnato da Gianni Rodari nel 1974, migliaia di bambini sono stati introdotti al tema. Oggi oltre quarant’anni dopo, i giovani cantano ancora queste parole, facendo memoria di quello che la natura ci dona e che troppo spesso l’uomo non sa apprezzare abbastanza.
La canzone è l’inno ecologista per eccellenza della musica italiana, un semplice e potente promemoria dell’importanza di tutelare la natura ed il pianeta. Ed è proprio l’originale spirito di questa intramontabile canzone che hanno vissuto i bambini coinvolti nel progetto. Gli appassionati dottori agronomi e forestali li hanno guidati per un’intera mattinata al fine di comprendere l’importanza di un sereno rapporto dell’uomo con l’ambiente e per la salvaguardia della natura. I bambini partecipanti hanno avuto l’opportunità di relazionarsi in modo costruttivo con la natura circostante in un clima di grande attenzione e curiosità (“le cose di ogni giorno raccontano segreti a chi le sa guardare ed ascoltare” inizia così il brano di Endrigo). A fine lezione, a ricordo dell’attività svolta, ogni studente ha ricevuto in omaggio un bulbo floreale. Ogni bambino, una volta a casa pianterà quel prezioso regalo con i propri familiari in uno spazio privato o in un vaso – alcune classi hanno deciso di tenere in classe il vaso con il bulbo per poi, una volta fiorito, regalarlo in occasione della festa della mamma. Il fatto che ogni bambino lo vedrà crescere, se ne prenderà cura, osservando il miracolo della natura, gli permetterà di ricordare quanto imparato.
“Donare quella piantina nelle mani dei bambini diventa, per noi adulti, è questo l’altro importante significato dell’iniziativa, un gesto importante e di grande significato perché vuol dire riporre in loro una grande speranza, una fiducia che sapranno donare a loro volta con gratuità e semplicità”.
L’iniziativa verrà replicata coinvolgendo ulteriori classi di scuola primaria per poi concludersi a fine mese in via Sergio Endrigo con la messa a dimora di alcuni alberi.