Le omelie di don Luca Andreani, parroco di Santa Maria del Rivo e di don Alessandro Rossini, parroco della Cattedrale, sono state il momento di riflessione durante i funerali di Flavio Presuttari e Gianluca Alonzi che si sono svolti ieri pomeriggio a Terni. 200 persone all’interno del Duomo, i famigliari, i parenti, gli amici più stretti, le autorità civili e militari. In centinaia fuori, sul sagrato della chiesa e nella Piazza del Duomo.
Così l’addio a Flavio e Gianluca.
“Due bare insieme: un’Amicizia/Amore che regge e vivifica!
Con la nostra presenza qui oggi, ribadiamo e affermiamo insieme ai genitori, ai fratelli e a tutti i parenti e amici e all’intera cittadinanza, la bellezza e il valore inestimabile dei nostri Flavio e Gianluca, e non meno denunciamo questa somma ingiustizia di quanto loro accaduto – ha affermato don Luca Andreani.
Molti cercano di spiegarci le dinamiche delle sostanze, i tempi, le cause di certi comportamenti, volendo trovare le ragioni di quanto accaduto. Ma il male rimane sempre male, cioè un assurdo e quindi mai pienamente comprensibile. Neanche con tutte le ragioni di questo mondo la morte dei nostri Flavio e Gianluca, potremo giustificarla, equivarrebbe a riconoscerla una cosa Giusta!
Ci turba profondamente che due splendidi ragazzi, accolti con gioia alla vita dalle loro famiglie, e amati da tanti amici e conoscenti, siano stati oggetti da parte di alcuni di sguardi malefici, pronti a danneggiarli solo per bramosia di una manciata di soldi e di un’ illusoria esperienza di potere e dominio su di loro.
Noi invece siamo qui oggi a rivolgere loro uno sguardo d’Amore e di benevolenza – ha aggiunto don Luca – impegnandoci a non abbandonarli, a prendere posizione, perché ci sia giustizia con loro e per loro, e per tutti i loro amici e amiche davanti a Dio e davanti agli uomini. “Erano dei ragazzi buoni” , di buon cuore! “fregati ” dal male.
Capita a tutti noi, e magari anche alla vostra età cari amici di Flavio e Gianluca, di non sentirsi capiti, compresi e rispettati. Anche Gesù soffrì tutto ciò, e nella sua sensibilità come i nostri amici non resta indifferente anche quando ciò viene fatto ingiustamente su altri, ritenuti suoi amici del cuore, come fratelli!
Ci sono delle realtà in noi e negli altri che non si conoscono e risolvono a distanza, sui libri, ma incontrandoci, nel perder tempo l’uno con l’altro come a volte sanno fare solo due amici del cuore, come anche noi siamo stati in passato e ancor oggi i nostri Flavio e Gianluca sono!”
“Trovare delle ragioni per queste morti vorrebbe quasi darci l’impressione che abbiamo quasi giustificato questo evento invece questo evento rimarrà sempre un’assurdità ingiusta. E’ solo male e mai per degne ragioni per giustificarlo. Siamo qui a ribadire che è una assurdità, che è un male, come la morte di ogni giovane e di ogni persona, come la morte di Gesù, ammazzato e giovane per l’assurda incomprensione di tanti – ha detto ancora don Luca. Perder tempo l’uno con l’altro, è questa l’amicizia del cuore, al di là dei calcoli, chi ha perso tempo con loro ha conosciuto la loro bellezza, le loro ambizioni e i loro sogni, derubati e ingannati anche da quelle sostanze che li hanno intossicati e uccisi.
Lo sappiamo che non possiamo reggere questa prova così grande senza arrabbiarci e a volte la rabbia indurisce i cuori, laddove vorrebbero insinuarsi i sensi di colpa, che non servono a niente e non sono cristiani e vengono incentivati da questa ricerca delle cause e del colpevole, sappiamo che il senso di colpa blocca solo, deprime ancora di più, inabilita ad amare, noi vogliamo sentire solo questo immenso dolore che ha solo una radice, l’amore per Flavio e Gianluca”.
“Dio vi ha scelti come astri fulgenti, per essere di richiamo a questa generazione corrotta; la vostra giovane età – ha invece detto don Alessandro Rossini nella sua omelia – la vostra innocenza, reclamano giustizia, il vostro sangue innocente grida al cielo affinché cessi la strage silenziosa e finalmente tutti noi, difronte a tanto scempio e incommensurabile dolore, possiamo dire oggi e per sempre, basta, basta a tutto questo male, basta a questa sorta di sub-cultura spregiudicata e corrotta, Dio fa che il sangue di questi innocenti non sia stato versato invano ma ci renda degni di un mondo migliore. Vi ameremo per sempre”.
Alla fine della celebrazione hanno preso la parola alcuni amici di Flavio e Gianluca e alcuni insegnanti.
Ha parlato anche il fratello di Flavio: “per me erano una cosa unica perché stavano sempre insieme, la cosa più difficile per Flavio durante il lockdown era non stare a contatto con i suoi amici, specialmente con Gianluca tanto che ogni volta che entravo in camera sua stava sempre in chiamata vocale con Gianluca e con i suoi amici. Erano talmente tanto amici che entravano e uscivano da tutte e due le case e non si sapeva più se vivessero da un parte o dall’altra. Il loro viaggio su questa terra è finito e inizia da un’altra parte. Spero di reincontrarli e di prenderli di nuovo in giro come solo un fratello maggiore può fare”.
Sul sagrato della chiesa, difronte al feretro, la mamma di Flavio ha voluto ricordare la devozione della famiglia per Padre Pio, più volte – ha ricordato – la famiglia Presuttari è stata a San Giovanni Rotondo. E ad accompagnare Flavio nel suo ultimo, doloroso viaggio, proprio il crocifisso di Padre Pio.
La mamma ha voluto far salutare suo figlio, per l’ultima volta ai suoi giovanissimi amici e ha detto loro che non finirà così. In nome di Flavio e Gianluca si darà vita ad una associazione.
Restano addosso le urla strazianti della madre di Gianluca, poi i carri funebri, uno dietro l’altro lasciano la piazza del Duomo, fra applausi, pianti irrefrenabili e palloncini bianchi.Se ne vanno così in un lunedì bollente, sotto un sole implacabile, come solo l’estate di Terni riserva, ancora una volta insieme, i due ragazzi, i due amici per sempre che questa estate avrebbero voluto godersela come sarebbe stato giusto e che invece una sorte beffarda ha impedito loro di vivere insieme a tutto il resto della loro vita. Un destino crudele, una morte troppo ingiusta.