Il museo archeologico di Terni sarà intitolato a Claudia Giontella. Né da notizia con estrema gioia Maria Cristina Locci responsabile del Gruppo Archeologico che si è molto spesa per questo riconoscimento all’apprezzata archeologa scomparsa prematuramente a 45 anni nel maggio 2012. L’iter di intitolazione – iniziato con un atto di indirizzo dei consiglieri Michele Rossi e Paolo Cicchini, approvato dal Consiglio comunale un anno fa e recepito dalla Giunta – si è ora concluso con l’autorizzazione della Prefettura di Terni.
“Claudia Giontella, ricorda Maria Cristina Locci, ha sempre dimostrato la sua particolarità fin da piccola; fuori dagli schemi, deliziosamente ironica, teneramente dolce e fragile, ma al contempo forte e dura come un diamante. Tenace e determinata nel raggiungere gli obiettivi tra innumerevoli difficoltà, la più grande, ritrovarsi a 9 anni senza il papà. Dopo la maturità classica, consegue nel 1992 la laurea in Lettere Classiche, indirizzo archeologico, presso l’Università degli Studi di Perugia discutendo una tesi in “Civiltà dell’Italia preromana” ed ottenendo la votazione di 110/110 e lode. Ottiene poi il diploma di specializzazione presso la I Scuola di Specializzazione di Archeologia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” discutendo una tesi in Etruscologia ed antichità italiche.
La sua vita è stata l’archeologia, i suoi amori lo scavo, lo studio, la ricerca, i ragazzi seguiti con disponibilità e pazienza nell’Università e nelle campagne di scavo, anche durante i mesi estivi, rinunciando da sempre alle vacanze.
Iniziò l’attività di archeologa sul campo nel 1988 partecipando allo scavo della villa romana di Poggio Gramignano di Lugnano in Teverina e ripetendo l’esperienza nel 1989. Nello stesso anno e nei successivi prese parte alle indagini archeologiche condotte dall’Università di Perugia nel santuario etrusco in località Cannicella di Orvieto. Nel 1991 collaborò alle ricerche della Scuola francese nell’insediamento etrusco-romano di Musarna (VT).
Dal 1992, dopo la laurea, ha svolto il controllo archeologico di lavori di scavo per il risanamento del Colle di Todi e per la realizzazione del centro di documentazione presso l’area archeologica di Carsulae.
Stimata ricercatrice, esperta di Etruscologia ed Antichità Italiche, ha partecipato con funzioni direttive alle più importanti campagne di scavo umbre, tra cui prezioso il suo intervento ad Orvieto, sia nell’area del santuario di Campo della Fiera, dove ha collaborato dal 2008 anche come co-direttore sul campo in qualità di rappresentante del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università degli Studi di Macerata, che nell’insediamento etrusco-romano in località Gabelletta, che in località Cannicella e Coriglia di Monterubiaglio. Ha assolto sempre funzioni direttive sul campo a Terni negli scavi del santuario italico di Monte Torre Maggiore, della necropoli arcaica dell’ex-poligrafico Alterocca, di sepolture romane presso la basilica di S.Valentino, nonchè l’insediamento di epoca orientalizzante in località Casanova-Maratta di cui individuò l’area relativa agli scavi, punto fondamentale per la storia del popolamento del territorio ternano in età pre-romana. Come responsabile di settore ha partecipato a campagne di scavoaVigna Barberini (Roma), nei locali dell’ex-collegio Boccarini di Amelia, nell’insediamento romano in località S. Maria in Campis di Foligno, nella necropoli tardo-romana in località Logna di Cascia, nella necropoli preromana in località Opaco di Norcia. Sempre come responsabile ha condotto e diretto campagne topografiche in territorio orvietano, Valdarno, Valdichiana, Alta Valle del Tevere, Gualdo Tadino e Fossato di Vico.
Numerosi gli incarichi assolti in ambito universitario: per la disciplina Etruscologia antichità italiche è stata titolare di assegno di ricerca, cultore della materia, membro di Commissioni d’esame, correlatore di tesi e professore a contratto e per affidamento degli insegnamenti di Etruscologia e archeologia italica, del Laboratorio di Classificazione di ceramiche di età preromana, del Laboratorio di disegno di materiali archeologici, di Civiltà dell’Italia preromana presso l’Università di Macerata. Dal 2007 ricercatore di Etruscologia e antichità italiche presso la Facoltà di Beni Culturali dello stesso Ateneo (sede di Fermo) e titolare dell’insegnamento di Civiltà dell’Italia preromana. Ha svolto un’intensa attività didattica curando la formazione sul campo di studenti e laureandi ed illustrando le metodologie della ricerca di superficie, dello scavo archeologico e della classificazione dei materiali. Ha guidato visite di Musei, Mostre e aree archeologiche. Ha tenuto lezioni presso l’Università della Terza Età, il Corso “Operatori intramuseali” e il Liceo Scientifico G. Galilei di Ternie presso il Corso “Documentarista multimediale” di Narni.
Membro del comitato scientifico della rivista “Il Capitale Culturale” e iscritta all’albo dei Ricercatori Juniores dell’Istituto Regionale di Ricerche economiche e sociali (IRRES) della Regione dell’Umbria. Ha fatto parte di gruppi di ricerca scientifica su temi riguardanti il territorio orvietano ed in particolare l’area di Campo della Fiera. Fra le varie attività di studio e ricerca ha condotto un’indagine riguardante i materiali di provenienza orvietana conservati in Musei Italiani e stranieri su incarico della Regione dell’Umbria; lo studio di materiali di impasto recuperati durante il controllo archeologico dei lavori per il risanamento del colle di Todi; una ricerca finalizzata alla redazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale per conto dell’Amministrazione Provinciale di Terni.
Numerose sono state le collaborazioni con Enti statali, locali, cooperative e società cooperative per attività di controllo di cantieri, scavi, ricognizioni territoriali, schedature, rilievi grafici. Ha curato l’allestimento di mostre e collezioni museali.Nel 1996ha avuto la co-direzione scientifica dell’allestimento dello stand promosso dalla Provincia diTerni in occasione di ArcheoExpo,nell’ambito del XIII Convegno UISPP di Forlì.Nel 2002 ha progettato e diretto l’allestimento scientifico di una Mostra permanente presso il Centro diDocumentazione della città romana di Carsulae, individuando i materiali da esporre, redigendo didascalie e pannelli illustrativi. Nel 2003 su incarico dell’Amministrazione Comunale di Terni ha collaborato alla redazione del progetto scientifico del Museo Civico Archeologico di Terni, selezionando i materiali, curandone l’esposizione e scrivendo le relative didascalie e pannelli illustrativi. Si è rivelata fondamentale per l’istituzione di tale museo, nato grazie alla sua caparbietà e volontà. Autrice di libri e pubblicazioni, ha lasciato scritti fondamentali per la storia di Terni, nonché di un numero notevole di pubblicazioni che privilegiano il territorio dell’Italia centrale, in particolare l’Etruria tiberina e il comparto umbro, riflettendo una vasta gamma di interessi, dai documenti protostorici ai materiali arcaici e classici, dalle evidenze archeologiche degli Umbri alle testimonianze romane, dai santuari etruschi alle forme di religiosità etrusco-italiche. Ha contribuito a formare quella che il professor Massimo Pallottino – e gli storici dopo di lui – hanno chiamato concordemente “la cultura di Terni” (X-VI sec. a.C.), tuttora da investigare.
Dal 2001 ha collaborato con il Gruppo Archeologico DLF-Terni, contribuendo alla sua formazione e organizzando conferenze archeologiche di grande pregio a cadenza annuale, l’ultima delle quali tenuta il 4 maggio 2012, solo pochi giorni prima della sua prematura scomparsa, incantando il folto pubblico con il tema ”Religiosità e manifestazioni cultuali degli Umbri“. Da quanto risulta, è stata la sua ultima relazione pubblica, un gesto d’amore verso quell’Associazione a cui lei aveva donato tanto, in cui era fortemente amata e con la quale aveva sapientemente ed appassionatamente collaborato sin dall’inizio della sua attività. Ciò che ella tanto intensamente desiderava, era dare un imput culturale alla sua città d’adozione, Terni.
La perdita di Claudia non ha solo gettato nella disperazione i familiari e gli amici lasciando un vuoto incolmabile, conclude Maria Cristina Locci, ma anche l’Università e la ricerca scientifica hanno perso con Lei una docente attenta e una studiosa di valore”.