Un’artista che è rimasta nell’ombra, Jole Rodelli Papuli (Pesaro 1920 – Terni 2013), entusiasta sperimentatrice che nella solitudine della propria casa si è dedicata ad una vasta gamma di interessi artistici.
Grazie alla FIDAPA questa figura attiva a Terni nella seconda metà del ‘900 è stata rivalutata con una conferenza ed una mostra personale dal titolo “Un talento privato”nella biblioteca del Circolo Lavoratori Terni.
“Questa iniziativa nasce da un libro che in copertina aveva un ingrandimento di una fotografia a colori – spiega l’architetto Michele Giorgini – e nel frontespizio riportava l’immagine integrale del quadro. Ci siamo incuriositi e ne è nata una bella storia, nel senso di un talento privato da approfondire, da conoscere, da divulgare. Forse anche contrariamente a quello che era lo spirito dell’artista, la quale era molto riservata e il ruolo dell’artista lo interpretava a modo suo con delle regole sue assolutamente personali e non badando anche ad alcune accortezze che fanno l’opera d’arte a tutto tondo. Per esempio non riportava mai le date di composizione, le misure, non teneva un registro delle opere che andavano spesso in regalo a parenti o amici. Quindi ci siamo imbarcati con un piccolo, ma collaudato equipaggio come dicono a Radio3, ci siamo organizzati per cercare di ridare una dimensione credibile a questo personaggio, una dimensione che la lega a questo territorio, una dimensione che merita di essere conosciuta.”
Estremamente soddisfatto dell’iniziativa il figlio Giuseppe Papuli, che ricorda con commosso affetto la mamma.
“Ha avuto un’infanzia difficile, ha sottolineato, suo padre emigrò e praticamente l’abbandono pur avendola riconosciuta. Lei rimase con sua madre, con le zie i cugini. Io credo che questa sua infanzia un po’ perturbata l‘abbia stimolata nello sviluppare una sensibilità artistica. Le piacevano le piccole cose che ammirava molto, la creatività umana, ma anche la creatività della natura nella sua varietà, quindi era molto sensibile come si vede anche nella sua opera”.
Il percorso estetico di Jole Rodelli è iniziato da giovanissima a Pesaro ed è proseguito a Terni dopo il matrimonio con l’ingegner Gino Papuli, avvenuto nel 1944. Durante il sessantennio di residenza a Terni Jole Papuli si inserisce nella vita culturale della città partecipando saltuariamente a mostre ed esposizioni locali e nazionali dove riceve vari premi, ma soprattutto frequentando artisti di valore.
In particolare è da ricordare la sua partecipazione al Cenacolo di Torre Orsina, associazione fondata l’11 dicembre 1963 che comprende artisti del calibro di Aurelio De Felice, Ilario Ciaurro, Augusto De Santis, Felice Fatati, Mario Maggiori, Elvio Manzini, Agapito Miniucchi, Luigi Montanarini, Carlo Quaglia e Giulio Carlo Argan che ne diviene presidente.
“Jole Rodelli Papuli è un’artista che è rimasta sempre nell’ombra qui a Terni – evidenzia il critico d’arte Antonella Pesola – la sua particolarità è che si è dedicata all’incisione. È una delle poche donne, poi soprattutto a Terni, che si dedica a questa tecnica molto difficile e particolare perché è una tecnica che è stata sempre prediletta in genere dagli scultori, in quanto legata anche ad una manualità particolare. Lei, grazie agli studi e alle esperienze che ha avuto a Pesaro e Urbino che le hanno fornito una grande professionalità in questo senso, esporrà le sue incisioni in diverse occasioni. Anche l’esercizio pratico della pittura sarà di grande rilevanza nella sua produzione artistica e si dedicherà soprattutto al paesaggio e alle nature morte. È una pittura per quanto un po’ attardata perché negli anni Sessanta c’erano altri fermenti culturali, di derivazione postimpressionistica. Ripropone nel suono percorso intimo un discorso legato alle piccole cose quotidiane”.
L’ampia gamma delle produzioni artistiche comprende disegni dal vero e in studio, pittura ad olio, acquerello, con una vera e propria predilezione per la stampa ad acquaforte.
Il cammino artistico di Jole Rodelli Papuli è completato dalle esperienze poetiche, una sorta di diario annotato senza ordine nei risvolti di fogli d’album, in taccuini colmi di annotazioni riguardanti ricette alimentari o formule di preparazione di vernici speciali, talora impiegato come didascalia di qualche opera. Si tratta di forme poetiche che fanno intravvedere una realtà interiore tormentata, una solitudine spesso voluta, ma anche una sensibilità e una capacità di catturare l’attimo e godere della bellezza del momento, per lo più in contesti di natura come gli oliveti di Cesi, scenario preferito dei suoi ultimi disegni.
La mostra “Un talento privato” allestita nella biblioteca del Circolo Lavoratori Terni sarà visitabile fino al 22 maggio.