Nessuna sospensione cautelare della delibera con la quale il Csm ha deciso di non confermare Alberto Liguori nell’incarico di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Terni. L’ha deciso il Tar del Lazio con una ordinanza con la quale ha respinto le richieste dello stesso magistrato, non confermato nelle funzioni per i contenuti delle sue chat con Luca Palamara, rimosso dalla magistratura dopo lo “scandalo” dell’Hotel Champagne. Il Tar ha rilevato che il ricorso “non presenta, prima facie, elementi di positivo apprezzamento, non ravvisandosi ad un’analisi propria della fase cautelare profili di illogicità nella decisione di non confermare il ricorrente nell’esercizio delle funzioni semidirettive”. In più, i giudici hanno considerato che “nel bilanciamento degli interessi coinvolti risulta prevalente quello dell’amministrazione a non consentire la prosecuzione dell’esercizio delle funzioni, alla luce delle carenze ravvisate nel provvedimento impugnato”.