Si intitola “La riva del lago” ed è un cortometraggio nato da un racconto di Alessandro Chiometti contenuto nella raccolta “Frequenti improbabilità” (Tempesta editore), presentato alla Casa delle donne di Terni. Un racconto che con irriverente ironia, sagacia, amarezza, ma anche con delicatezza, tratta il difficile tema dell’eutanasia. “Secondo me bisogna parlare di certe tematiche – evidenzia Chiometti che è anche il regista del corto insieme ad Alex Coman – e rivendicare un diritto che ancora non c’è in questo paese”. “È una tematica importante – aggiunge Coman – e anche per questo ho accettato di fare questo lavoro”. “Il racconto lo abbiamo riadattato in chiave locale (le riprese sono state fatte sul lago Trasimeno). Abbiamo girato in condizioni estreme – racconta Chiometti – e se l’audio si sente bene nonostante il vento, è tutto merito della competenza di Alex.” E gli attori? “Tutti bravissimi. Fanno un po’ parte dell’associazione (Civiltà Laica) – dice Chiometti – e delle cose che facciamo in questa città da diverso tempo, ormai siamo un gruppo rodato.” “Non è la prima volta che lavoriamo con loro, afferma Coman, quindi è stata anche una scelta quasi scontata, perché sappiamo come lavorano e a noi andava benissimo”. A chi dedicate questo cortometraggio? “La dedica per me sono i ringraziamenti che ho messo alla fine del corto, evidenzia Chiometti, cioè a tutte quelle persone che si sono impegnate nel 2021 a raccogliere oltre un milione di firme perché l’eutanasia e la legalizzazione della cannabis diventassero dei diritti, invece grazie ad una Corte Costituzionale un po’ retrograda così ancora non è. Quindi la dedica è a coloro, come l’associazione Coscioni che presenta il corto insieme a Civiltà Laica, che si impegnano perché l’Italia diventi un po’ più civile”. “Io lo dedico a quelle persone che credono in queste cause, sottolinea Coman, che credono nei diritti civili, nei diritti di tutti. Penso che l’eutanasia sia un diritto di chiunque voglia accedervi, purtroppo ancora non è così.”