Guarda caso proprio questa mattina è arrivata una convocazione da parte della Ilserv, per lunedì 14 novembre in Confindustria, “un tavolo dal quale speriamo escano risposte concrete alle giuste rivendicazioni che avanziamo da ormai un anno”.
Già perché i lavoratori sono stanchi delle chiusure e delle mancate risposte dell’azienda, in termini economici e soprattutto di organizzazione del lavoro e quindi di sicurezza.
“Abbiamo aperto lo stato di agitazione in Ilserv – hanno spiegato nel corso di una conferenza stampa i segretari di Fiom Cgil, Fim Cisl e Fismic, Stefano Garzuglia, Claudio Bartolini e Giovacchino Olimpieri – e lo abbiamo congelato in attesa di lunedì.”
L’azienda metalmeccanica di servizi che lavora in appalto all’interno di Ast (dalla quale è anche compartecipata) occupa attualmente 150 lavoratori.
“Troppo pochi per gli attuali carichi di lavoro perché nel corso dell’ultimo anno tra pensionamenti e dimissioni volontarie abbiamo perso diverse unità di personale e questo comporta squilibri importanti all’interno dei reparti, con alcuni che hanno finito le ferie e altri che sono sommersi dagli straordinari”.
Ridiscutere l’organizzazione del lavoro, i carichi, l’uso della cassa integrazione, le misure di sicurezza, il riconoscimento economico per gli “straordinari sforzi” che i lavoratori di Ilserv hanno fatto negli ultimi due anni e per fronteggiare il caro-vita sono le priorità che Cgil, Cisl e Fismic porteranno al confronto con l’azienda.
“I lavoratori si trovano in una situazione tesa, non vanno al lavoro tranquilli”.
“Tutti i giorni abbiamo pressioni dai lavoratori, dice Luca Marcucci delegato Fiom in Ilserv, ci chiamano e ci dicono che tutte le aziende all’interno dello stabilimento, ma anche fuori, prendono dei premi, dei bonus, noi non prendiamo niente. Ci resta difficile gestire questa partita. Avevamo chiesto all’azienda di iniziare un percorso che vada dalla riorganizzazione del lavoro a un premio una tantum, ma non c’è stato risposto. Noi vorremmo che fossero più sensibili a questa situazione.”
“Siamo consapevoli delle difficoltà del momento, hanno rimarcato i rappresentanti dei tre sindacati, legate anche all’incertezza sul futuro degli appalti in Ast (in scadenza nel 2025), ma un piccolo sforzo pensiamo sia possibile e necessario”.
Dopo il confronto con l’azienda di lunedì i sindacati torneranno a confrontarsi con i lavoratori in assemblea e decidere i successivi passi da intraprendere.