“Non mi sembra giusto pensare il mio futuro a Terni, a casa, vicino al mio nipotino, certamente mi farebbe piacere ma non mi sembra giusto vedere il declino di questa città e restare seduto. E’ il momento che ognuno si prenda le sue responsabilità, io voglio prendermi la mia”. Lo ha detto questo mattina il professor Josè Maria Kenny presentando la sua candidatura a sindaco di Terni. “Io credo che ancora ce la posso fare, che ancora ho capacità di portare innovazione, ho formato più di 200 ingegneri e i nostri studenti sono nelle migliori università italiane e nel mondo, siamo dunque capaci di portare innovazione e parlo al plurale perché dietro di me c’è un gruppo di persone che ha costruito tanto a Terni e che vuole continuare a costruire. Io mi auguro – ha aggiunto il prof. Kenny – che questa mia responsabilità personale che metto al servizio della città possa essere accolta anche dalle forze politiche. In questo momento – ha specificato – non sono il candidato di nessun partito, metto la mia candidatura a disposizione dei partiti che adesso devono prendersi la loro responsabilità . Ovviamente mi identifico con il settore del centrosinistra. Credo nei valori del centrosinistra ma se il centrosinistra non pensa che la mia candidatura possa essere una candidatura valida per me non succede nulla. Torno a casa , dal mio nipotino e posso continuare a vivere. Se la società ternana e i partiti vogliono fare una svolta , io confermo la mia disponibilità”.
Tutto dipende da ciò che deciderà di fare il Partito Democratico. In sala ad ascoltare Kenny c’erano pezzi di Pd, da Paolo Raffaelli a Giacomo Porrazzini, a Feliciano Polli, a Pierluigi Spinelli. Si è visto anche Fabio Paparelli. L’investitura ufficiale non c’è ancora stata. Nel partito, infatti, c’è chi ancora spera in un accordo in extremis con il Movimento 5 Stelle. Ad appoggiare sicuramente Kenny ci sono Articolo 1, e Sinistra-Verdi. E’ chiaro che senza l’appoggio del Pd la candidatura di Kenny sarebbe destinata a tramontare. Il rebus verrà sciolto i primi giorni della settimana che verrà.