Manca una settimana alla chiusura della mostra “Da Degas a Boldini. Uno sguardo sull’Impressionismo tra Francia e Italia”, prevista per il 29 giugno, ma non sono finite le sorprese.
Ad arricchire il percorso espositivo, infatti, arriva una nuova opera: “La Mare aux canards, château du Pont, Louveciennes” di Alfred Sisley, datata 1873, recente acquisto della Fondazione Carit insieme a “Bouquet de fleurs avec des roses” di Camille Pissarro, già in mostra dallo scorso 16 maggio.
Fino al 29 giugno sarà quindi possibile ammirare in mostra anche quest’opera all’avanguardia per il periodo, che anticipa di un anno i canoni impressionisti che vennero sanciti solo nel 1874 con la celebre mostra nello studio del fotografo Nadar.
Sisley è tra gli artisti meno noti del periodo impressionista e in quest’opera di paesaggio dai toni verde-bruni già si distingue per la pennellata a rapidi tocchi che caratterizzerà non solo gli artisti impressionisti, ma anche le correnti del Puntinismo e del Divisionismo.
Così la curatrice Anna Ciccarelli valorizza le opere di Sisley e Pissarro recentemente entrante nella collezione d’arte della Fondazione Carit, accomunate da una forte sensibilità e intimità.
“(…) Osservando le due opere dappresso, si fa fatica a considerarle appartenenti ad un medesimo ideale estetico, ad uguali principi di rivoluzione artistica. Ma la forza di questi due protagonisti, così come di Manet, Monet, Berthe Morisot, Degas (tutti presenti in mostra) consiste proprio nella libertà di espressione e di pensiero. Come scrive mirabilmente Lionello Venturi “gli impressionisti non vogliono fare teorie […] ma liberare la pittura da quella forma accademica che perdura in Courbet, contro la quale si era accanito Delacroix, e in modo più cosciente di quello usato da Daumier; e vi sono riusciti sia per la sensibilità di luce e di colore, ch’ebbero più viva e più sottile di tutti i loro predecessori”.
Per la speciale occasione si è tenuta una presentazione pubblica accompagnata da due appuntamenti concertistici in collaborazione con il liceo musicale “F. Angeloni” di Terni.
Il primo intervento ha visto protagonista un ensemble di percussioni che ha proposto vari autori quali Cage e Reich dalle sonorità vivide e coinvolgenti utilizzando diversi strumenti con una varietà timbrica cangiante, mentre il secondo l’esibizione di un gruppo di fiati in un percorso di musica pop d’autore dal sapore nostalgico e accattivante.
Il percorso espositivo si apre con i rappresentanti della scuola di Barbizon, Jean – Baptiste Camille Corot, Berthe Morisot e Edgar Degas e prosegue con la sezione dedicata a Les Italiens de Paris, che vissero e furono attivi nella Parigi dell’ultimo quarto del XIX secolo, durante la cosiddetta Belle Époque, quando la capitale francese era il centro propulsore dell’arte a livello mondiale.
In Italia, nel difficile periodo post – unitario, prende piede il nuovo stile moderno parigino e ne sono testimoni le opere di Federico Zandomeneghi, Giuseppe De Nittis, Giovanni Boldini e dei Macchiaioli, con splendidi pezzi di Giovanni Fattori, Silvestro Lega e Vittorio Matteo Corcos.
Non manca certamente la scultura: oltre ai due bronzi di Edgar Degas, un’opera in cera di Medardo Rosso , massimo rappresentante della scultura moderna italiana.
Chiude la mostra un “omaggio agli impressionisti francesi” nelle opere di due grandi artisti contemporanei italiani, Mario Schifano e Tano Festa.
Un video messo a disposizione dalle Teche della Rai completa il percorso espositivo.
La mostra è visitabile da martedì a domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30
Ingresso libero.