Un lungo addio fra motori rombanti di fiammanti motociclette.
Sicuramente da lassù gli sarà piaciuto questo saluto, lui che era uno di loro, un appassionato delle moto. Che, sulla moto, ha trovato la morte, troppo presto. Un destino sfortunatissimo, un dolore immenso per i famigliari.
E’ cominciato da Terni il viaggio più triste, l’ultimo, di Riccardo Kahuqi, il 23enne deceduto nell’incidente sulla Flaminia il 13 ottobre. Scortato da quelle motociclette che tanto amava fino a San Gemini dove viveva con la famiglia.
I motociclisti, una cinquantina in tutto, forse di più, hanno atteso il feretro all’esterno dell’ospedale e poi lo hanno accompagnato lungo il tragitto. Alcuni di loro indossavano una maglia bianca dove c’era ritratto Riccardo sulla sua moto con accanto una sigla in verticale TVB (Ti Voglio Bene). Stessa maglia sul cofano di una macchina con un mazzolino di fiori. Dietro, un lungo corteo di auto di amici e parenti che si confonde nel traffico della città.
E’ cominciato così il doloroso addio a Riccardo, in un pomeriggio grigio di una domenica di metà ottobre, con il rombo dei motori nelle orecchie e le lacrime agli occhi, a stretto trattenute.