“Tutti gli italiani maschi mi hanno capito, almeno quelli normali, per normali intendo sani di mente, e tutte le femmine normali mi hanno capito. Detto questo, è vero che l’Italia è piena di imbecilli. quindi capisco che per qualcuno sia difficile capire le mie parole che rivendico tutte una per una. Un uomo normale guarda il bel culo di un’altra donna e forse ci prova anche. Poi, se ci riesce, se la tromba anche. Se poi non ci riesce invece torna a casa. Ora offendetevi quanto cazzo volete ma questa è la mia idea. Io penso quello che mi pare. Non ho mai ammazzato nessuna donna, non ho picchiato nessuna donna e non mi risulta di aver avuto denunce da donne”.
Sono le parole utilizzate dal sindaco di Terni Stefano Bandecchi nel rispondere a una richiesta di delucidazioni della consigliera Cinzia Fabrizi su sue parole rilasciate in una intervista. Il tutto mentre l’aula discuteva un atto delle opposizioni sulla violenza di genere.
Parole che hanno indignato le opposizioni di destra e di sinistra che hanno immediatamente lasciato l’aula. E hanno rilasciato una nota congiunta
“Sulle dichiarazioni gravissime del sindaco di Terni, le ennesime, siamo stati costretti ad abbandonare l’aula. Per noi i luoghi della democrazia cittadina hanno ancora un valore ed un significato nel rispetto del quale andrebbe tenuto un profilo assolutamente opposto a quello che testimonia il sindaco attuale.
Infatti nella fase di discussione sull’atto di indirizzo contro la violenza di genere presentato dai gruppi di opposizione e nella reiterata richiesta di chiarimenti al sindaco sulle pubbliche dichiarazioni rese nell’intervista a Fanpage il 24 novembre, lo stesso ha confermato tutto quanto detto precisando che un uomo normale guarda il bel culo di un’altra donna, forse ci prova anche, poi se ci riesce se la tromba anche.
Al di là del deprecabile linguaggio che il sindaco riserva agli interventi in aula questa frase – concludono Masselli Sindaco, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Partito Democratico, Kenny Innovare per Terni, Movimento 5 Stelle – è stata pronunciata quando si discuteva di femminicidi e al gesto delle opposizioni di abbandonare la seduta, fuori microfono ma udibile chiaramente dallo streaming ci ha definito ipocriti di merda.
Riteniamo tali affermazioni riprovevoli, offensive e talmente retrogradi da non consentirci la permanenza in aula”.