“È ripresa quella che era la tradizione di questo premio che ha molti anni alle spalle, quindi con diversi concorrenti anche di qualità tra i quali è stato poi facile scegliere il vincitore e i segnalati. È un anno questo in cui dopo il Covid forse si è pubblicata molta poesia, quindi c’erano molti concorrenti ma, la selezione è stata fatta molto bene, almeno con onestà.”
Così il poeta e Presidente di Giuria Elio Pecora in merito al XIII Premio Nazionale di Poesia Luciana Notari, organizzato dall’Associazione Umbra di Promozione Culturale Gutenbergper promuovere la memoria della poetessa Luciana Notari, autrice di raccolte poetiche di singolare qualità, della quale si vuole anche ricordare l’amore e la fiducia verso il mondo animale e naturale.
Le premiazioni si sono svolte nel caffè letterario della biblioteca comunale di Terni dopo i saluti di Francesca Ordeini, Presidente dell’Associazione Gutenberg e con il piacevole intermezzo musicale del fisarmonicista Fabio Ceccarelli.
Primo classificato è risultato Luca Campana di Ascoli Piceno con “Fioriture invernali” (interno Libri 2021), secondo Guglielmo Aprile di Verona con “Farsi amica la notte” (Giuliano Ladolfi editore, 2020) e terzo Giuseppe Cina’ di Milano con “A macchia e u jardinu” (Manni, 2020).
Per la poesia inedita primo classificato è stato Alfredo Panetta di Milano e una menzione speciale è andata a Roberto Romanato.
“La pandemia ha rafforzato la poesia. Editori milanesi, i maggiori editori, mi dicono che da parte dei giovani c’è una crescita di attenzione verso la poesia, ha aggiunto il poeta Pecora, quindi anche l’acquisto di libri di poesia. Questa è una novità, ma è come se in un periodo di tante parole, di tanti discorsi, di tanti contrasti e contraddizioni, si guardi alla poesia come una parola invece più cara, essenziale, che non si nasconde, che dice qualcosa di più profondo in questo momento di crisi. Perché la crisi è la lacerazione e appartiene a tutti, prima la pandemia adesso la guerra. C’è bisogno di questo e questo significa procedere con la poesia verso una essenzialità che forse ci mancava o che avevamo trascurato. La poesia non salva il mondo però lo rende più attento, più vigile, più capace di intendere i sentimenti e quindi anche di dirigerli, di adoperarli, di non essere succube dell’istinto soltanto”.