Il botta e risposta sul teatro Verdi è sempre attuale. Nella sue considerazioni del 20 novembre l’assessore Enrico Melasecche aveva ribadito che a protestare oggi sono gli stessi che 20 anni fa criticavano la riqualificazione di Piazza Europa.
“Chi cerca fra mille difficoltà di dare risposte serie ad una Terni che ha bisogno di risollevarsi e quei pochissimi che continuano come allora a sollevare polveroni.
Gli stessi – scrive Melasecche – che venti anni fa, sostenendo il candidato di sinistra alle elezioni comunali del 1997, criticavano la valorizzazione di Piazza Europa che con la supervisione di Paolo Portoghesi trasformammo da parcheggio bitumato in condizioni disastrose, senza fontana, senza fiori, alberi, panchine, illuminazione, pavimentazione pregiata, nella bella piazza odierna, oggi vorrebbero che il Comune facesse con il Teatro Verdi un’operazione retrò che Soprintendenza, Ministero, Comitato tecnico scientifico con docenti universitari di chiara fama hanno ridicolizzato come un vero e proprio “falso storico”. Questo è quanto sostengono storici dell’arte e dell’architettura ed altri professionisti del settore.”
A rispondere all’assessore Melasecche è la professoressa Annamaria Bartolucci che contesta l’asserzione secondo la quale a protestare sono sempre gli stessi.
” Estremamente grave aver equiparato gli uomini di oggi che vorrebbero un teatro ottocentesco,seguendo un modello di armonia compositiva secondo i canoni del neoclassicismo,e coloro che ieri si opponevano alla riqualificazione di piazza Europa. Chi sono costoro?? Nome e cognome Melasecche! Non si possono dire cose così gravi gettando un’ombra di sospetto su coloro che manifestano oggi – scrive la professoressa. Ho sempre partecipato in prima linea alle lotte della mia città e non ricordo assolutamente quanto affermato dall’assessore. Ricordo molto bene quanto invece accadde per la ricostruzione della Torre sopra il vecchio Comune.C’era a quel tempo Fabio Fiorelli che guidava la protesta dei cittadini contro il volere del Comune che ne fece una struttura moderna, quasi avveniristica.Raccogliemmo mille firme e nessuno ci prese in considerazione.La storia si è ripetuta oggi con la ristrutturazione del Verdi,da una parte i cittadini colti, non borghesi caro Melasecche, solo colti con interessi culturali non partitici. Siamo gente di destra e di sinistra che amano il Teatro e la cultura non altro.Non vogliamo essere etichettati vogliamo però essere rispettati.”