“Davanti alle tragedie del mondo, quelle che riguardano il conflitto in Ucraina, al terremoto in Turchia e Siria e quelle che non sono più riportate neanche dagli organi di informazione, davanti a queste tragedie, come non sentire vivo il richiamo alla conversione e alla conversione del cuore, vale a dire non soltanto delle idee o delle impressioni, delle supposizioni o delle teorie, delle linee politiche e quant’altro. Ma ritornare al Signore con tutto il cuore, ossia sinceramente e non per secondi fini. Un cuore siffatto non potrà che essere ‘lacerato’, ossia spezzato, infranto a causa del riconoscimento o anche dell’ammissione delle proprie responsabilità. Lacerarsi il cuore dunque significa entrare in atteggiamento penitenziale nella dimensione misterica del cuore di Cristo che ha dato sé stesso per noi. Ha però anche una dimensione sociale e chiarisce che non potremmo mai abituarci, assuefarci a quanto di male l’uomo è capace di fare nel mondo. Lacerarsi il cuore significherà pertanto combattere con le armi dell’amore ogni forma di violenza e di sopraffazione”.
Lo ha detto Mons. Francesco Antonio Soddu vesocvo di Terni-Narni-Amelia celebrando nel duomo di Terni il mercoledì delle ceneri con cui inizia il periodo di Quaresima.
Il vescovo ha cosparso con cenere benedetta la testa dei fedeli per ricordare loro la caducità della vita e per spronarli all’impegno penitenziale della Quaresima.