Una riflessione di Federico Novelli, segretario regionale del Partito Socialista, sull’ultima, in ordine di tempo, assoluzione riguardante un amministratore (Vittorio Piacenti D’Ubaldi) coinvolto nelle inchieste “Spada” e “Spada-bis” che portarono al tracollo della giunta guidata dal sindaco Leopoldo Di Girolamo.
Nessuna voce si è alzata dalla destra e nessuna autocritica è stata fatta dal Movimento 5 Stelle ternano e umbro che quella inchiesta cavalcò.
DI FEDERICO NOVELLI, SEGRETARIO DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO DELL’UMBRIA
Il 23 dicembre 2017 il Movimento 5 Stelle tuonava “Il giorno dopo aver condannato la città con una manovra folle, l’assessore al bilancio è stato arrestato” e ancora “Dai gravi indizi di colpevolezza emersi a seguito delle informazioni diffuse dalla Guardia di Finanza chiederemo l’immediato annullamento in autotutela di tutte le delibere riguardanti la vendita delle farmacie e il piano di riequilibrio sulle quali risulterebbero presunte condotte fraudolente intercorse tra esponenti della pubblica amministrazioni e soggetti privati, i quali sembrerebbero essere stati il vero e proprio ‘governo ombra’ della città. La giunta del Partito Democratico – sottolineano – subisce il terzo arresto in sette mesi. Anche in questo caso viene dato ampio risalto a quel senso di impunità che viene descritto reiteratamente fin dall’arresto del sindaco, ancora inquisito. Non c’è altro da dire, non ci sono più giustificazioni, nessuna scusa, niente più da attendere o aspettare. Hanno distrutto la città e ora se ne devono andare, e di corsa”.
Qualche mese prima, avevano condotto l’assalto al consiglio comunale del 3 maggio città richiamando tutti i cittadini a partecipare. Il blog così apriva l’invito “I clic delle manette per il sindaco di Terni forse non sono stati sentiti dal neo segretario piddino Renzi, che non ha detto una parola e lascia la città nel caos governata dal carcere via Pd”.
Bisognerebbe guardarle oggi le immagini di quella seduta del consiglio. Lo stesso giorno un autorevole esponente della destra ternana “La peggiore amministrazione dal dopo-guerra ad oggi è affondata in un mare di scandali, di inchieste, di lotte intestine e di fallimenti. Se ne sono accorti il Ministero degli Interni, la Corte dei conti, la Magistratura penale ….”.
Non molto diversamente un giovane esponente di FI, oggi amministratore in una giunta di grosse koalition (direbbero i tedeschi) «Al peggio non c’è mai fine, ma speriamo che le vicende di questi giorni rappresentino il punto più basso delle tristi vicende che hanno stremato la città di Terni”.
Risparmio altri virgolettati dei partecipanti all’orgia giustizialista, illustri esponenti di tutto l’arco costituzionale (si sarebbe detto una volta).
Il 7 giugno 2022 la Corte di Appello di Perugia ha restituito l’onore e la dignità personale all’ex assessore Vittorio Piacenti D’Ubaldi. L’ultimo amministratore ternano ad uscire dalla vicenda Spada, dopo le assoluzioni di tutti gli altri.
Come tanti hanno fatto in questi giorni anche io ed il mio partito esprimiamo soddisfazione, vicinanza e attestazioni di stima ad un uomo onesto, ad un amministratore pubblico serio, preparato e che ha sempre anteposto l’interesse pubblico all’agire politico.
Eppure sottoposto alla gogna politico-mediatica-giudiziaria che da anni conosciamo molto bene.
Altrettanta soddisfazione per tutti gli altri assolti prima di lui, a partire dal Sen. Di Girolamo.
Non ho letto, forse per disattenzione, una parola da parte dei forcaioli di ieri.
Queste vicende dovrebbero fare interrogare i partiti politici sul rapporto tra politica e giustizia.
Non ho letto, purtroppo, salvo qualche cenno, riflessioni su questo tema.
Siamo alla vigilia di una consultazione referendaria della quale la gran parte degli esponenti politici non parlano.
Dal 1992 per quasi tutte le forze politiche il tema giustizia è un tabù.
Dal 1992 per molti partiti il giustizialismo è un abituale metodo di lotta politica. La demolizione violenta, l’annientamento dell’avversario una prassi.
Dopo accadimenti come quello di ieri non si può continuare a far finta di nulla.
Rilancio allora, pubblicamente, una duplice riflessione che nelle scorse settimane abbiamo sviluppato e che torniamo a sottoporre a tutte le altre forze politiche della sinistra umbre, al Partito Democratico, ad Articolo Uno, Sinistra Italia, Rifondazione, Verdi, Italia Viva, Azione, + Europa, Partito Radicale.
La prima: affranchiamoci definitivamente dalla cultura giustizialista e riappropriamoci di quella delle garanzie.
La seconda: ancora una volta non abbiamo letto una parola di autocritica da parte dei Cinque Stelle rispetto a quelle violente campagne.
Eppure sono ormai coinvolti nelle alleanze con il centrosinistra in molte amministrazioni locali, a partire dalle Province di Terni e di Perugia ed in molti comuni.
Credo che fare come se nulla fosse da parte nostra, senza chiedere al Movimento parole di chiarezza sui metodi da loro adottati in questi anni, non sia utile a costruire alleanze solide e non sia compreso dai cittadini.
È una ambiguità che finirà ancora per alimentare ancora il giustizialismo.