“L’immobilismo del Governo Conte, preoccupato più di difendere le poltrone che di occuparsi dei reali problemi del paese, si ripercuote in maniera inesorabile anche sulle condizioni dei penitenziari dell’Umbria”.
La denuncia è dei Parlamentari umbri della Lega.
“La pandemia non ha fatto altro che acuire le annose criticità esistenti, scrivono, con particolare riferimento alla scarsità di risorse umane e alle difficili condizioni di sicurezza, tra cui quella sanitaria, in cui gli agenti di polizia sono costretti a lavorare ogni giorno. L’ennesimo campanello di allarme è stato lanciato dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, per voce del Segretario Nazionale dell’Umbria Fabrizio Bonino, dopo il ritrovamento nella Casa Circondariale di Terni, in seguito a perquisizioni mirate, di un telefono cellulare nel reparto di alta sicurezza. Rivolgiamo il nostro plauso agli agenti, guidati dai coordinatori del reparto e con il supporto di alcune unità del Nucleo Traduzioni, che tra mille problematiche stanno svolgendo un lavoro straordinario, onorando con abnegazione e spirito di sacrificio la divisa che indossano.
Apprendiamo che si non tratta di un caso isolato, proseguono i parlamentari umbri della Lega, ma dell’ennesimo episodio di ritrovamento di telefonini in possesso dei detenuti, fatti pervenire da familiari e amici attraverso pacchi postali o nei colloqui privati. Una piaga da debellare al più presto, poiché non possiamo permettere che dai reparti di massima sicurezza del carcere entrano ed escano informazioni e soprattutto che venga coordinata l’attività criminale all’esterno dello stesso. È fondamentale per la sicurezza dei cittadini, che il prossimo Governo torni ad occuparsi in maniera seria dei penitenziari della regione Umbria e di tutto il Paese affinché vengano mitigate quelle criticità sulle quali la Lega, concludono i parlamentari, da sempre sta puntando i riflettori: scarsità di mezzi e di personale, livelli minimi di sicurezza, efficientamento di dotazioni agli agenti di polizia (taser e spray urticante). Non è più il tempo dell’immobilismo”.