Il presidente del consiglio comunale , Francesco Ferranti, incalza i gruppi di maggioranza e opposizione a trovare una unità di intenti al fine di contrastare la spoliazione dei centri decisionali in atto che impoveriranno ancor di più Terni e la sua provincia. In ballo ci sono ancora la sede della ASL, gli accorpamenti dei dipartimenti di ARPA e delle Camere di Commercio. Un mandato forte di tutto il consiglio comunale assumerebbe – secondo Ferranti – una valore politico di rilievo da spendere nei confronti della regione.
L’INTERVENTO DI FRANCESCO FERRANTI
In questi ultimi mesi il consiglio comunale sta affrontando e seguendo con attenzione , attraverso anche audizioni in conferenza dei presidenti, diversi temi , tutti caratterizzati da un minimo comune denominatore , le penalizzazioni e l’impoverimento che l’Umbria del sud subisce da decenni a causa di politiche regionali attente solo alle esigenze della provincia perugina .
E’ ormai inarrestabile – sottolinea Ferranti – il processo che spoglia sempre più il ternano di centri decisionali amministrativi e di risorse finanziarie con le quali garantire servizi e sviluppo ai cittadini . Negli ultimi 10 anni Terni e la sua provincia hanno perso la Banca d’Italia , la sede dell’ Ater e ingenti risorse sulla sanità e sulle infrastrutture.
Non possono essere sottaciute altre penalizzazioni gravissime subite dal territorio ternano da una politica regionale arrogante quanto improduttiva e della quale i rappresentanti di maggioranza ( Pd) paiono sempre più complici .
L’allaccio solo di Perugia all’alta velocità ferroviaria verso il Nord Italia con un Frecciarossa apposito ,la questione ormai annosa della sede legale della ASL2 che resta a Terni solo provvisoriamente . C’è inoltre la delibera di giunta regionale con la quale si dà il via libera alla riorganizzazione di ARPA, con la soppressione dei 2 dipartimenti di Terni e Perugia e quindi rendendo l’agenzia per la tutela e il monitoraggio ambientale meno funzionale nel territorio ternano/narnese che è il più critico per problemi ambientali .
Non vanno messe in secondo piano le questioni relative il polo universitario ternano ,sul quale nonostante le interessanti progettualità presentate dal nuovo pro rettore inerenti un campus universitario a Pentima , il futuro resta incerto anche perché la regione persevera nel non firmare la convenzione con la facoltà di medicina.
In ultimo l’ accorpamento della Camera di Commercio ternana in un unico ente camerale con sede a Perugia , cosa quest’ultima che se accadesse indebolirebbe ulteriormente l’impianto economico della seconda città dell’ Umbria e della sua provincia .
Su tutte queste partite – aggiunge il presidente del consiglio comunale di Terni – ho proposto alla conferenza dei presidenti di poter intervenire e redigere atti d’indirizzo possibilmente unanimi della massima assemblea cittadina , per dare un mandato forte e preciso al sindaco di Terni nei confronti della giunta regionale. La richiesta del consiglio alla regione è di invertire una politica assolutamente squilibrata e penalizzante per le esigenze e per le problematiche che riguardano il territorio ternano . È necessario che in una regione a 2 province vi sia un equilibrio e una equità nella distribuzione dei centri di potere , di risorse e di investimenti. Nello specifico è irrinunciabile ottenere anche per l’Umbria del sud l’allaccio all ‘Alta Velocità ferroviaria verso il Nord , indispensabile definire in modo permanente la sede della ASL2 a Terni , riportare Arpa a una organizzazione che preveda i due dipartimenti consentendo così un maggiore e più efficace controllo dei problemi e delle emergenze ambientali laddove ve ne è più bisogno .
Infine – conclude Ferranti – resta fisso quanto già deliberato a fine 2018 per quel che riguarda la Camera di Commercio di Terni :il consiglio comunale continuerà in tutte le sedi a ribadire l ‘ esigenza ineludibile di mantenere una governance locale dell’ente , a supporto di un sistema economico che non ne può prescindere .
Sono soddisfatto della disponibilità raccolta su tutti questi temi da tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione e sono convinto che delle deliberazioni unanimi e puntuali avranno un valore importante in un’azione di tutela e rilancio del territorio ternano e del capoluogo stesso che, non va dimenticato, rappresenta a tutt’oggi il 60% del PIL umbro.