“L’importanza del ruolo della ricerca e delle sperimentazioni cliniche per migliorare la qualità dell’assistenza” è stato il tema dell’incontro a cura della professoressa Anna Marina Liberati che si è svolto nel museo diocesano di Terni nell’ambito delle iniziative del San Valentino Arte, il Concorso Internazionale d’Arte Contemporanea ideato e coordinato da Maela Piersanti con la direzione artistica di Franco Profili.
La professoressa Anna Marina Liberati per anni ha lavorato nella Struttura Complessa di Oncoematologia dell’Azienda Ospedaliera di Terni e una volta andata in quiescenza è diventata responsabile dell’attività di ricerca clinica.
“La ricerca e le sperimentazioni cliniche non sono patrimonio di un filosofo o di uno scienziato che vive nella sua torre d’avorio, ha spiegato, ma servono per migliorare quella che è la qualità dell’assistenza giornaliera dei pazienti. La ricerca medica è sicuramente divisa in una ricerca di base ed una ricerca applicativa. Nella ricerca applicativa tutti i risultati della ricerca di base vengono utilizzati per tipo, o per scopo diagnostico o per scopo terapeutico. Direi che la validità scientifica, il valore scientifico e l’eticità non sono fra di loro equivalenti per cui una cattiva scienza è una cattiva etica, ma una buona scienza non è una buona etica. È fondamentale nella conduzione delle sperimentazioni cliniche l’eticità e questa eticitá é emersa in maniera molto evidente dopo alcuni eventi storici che vanno dall’uso della talidomide, con gli effetti collaterali della talidomide (un farmaco che fu venduto negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso come sedativo, anti nausea e ipnotico, rivolto in particolar modo alle donne in gravidanza) ai crimini nazisti, che hanno portato a una serie di legislazioni che ora regolano tutte le attività che noi svolgiamo nell’uomo. La sperimentazione in clinica e in oncologia non sono sull’uomo ma nell’uomo e con l’uomo e quindi noi dobbiamo garantire sempre i diritti dei partecipanti, il rispetto delle norme di eticità e di buona pratica, una corretta metodologia scientifica, un’analisi statistica e un lavoro in team”.