“Sia fatta subito chiarezza”. Lo chiedono FPCGIL, FPCISL e UILFPL di fronte allo stravolgimento delle graduatorie relative alle prove preselettive del concorso pubblico per infermieri indetto nei mesi scorsi dalla ASL Umbria 2 e dall’Azienda Ospedaliera di Terni.
“La scorsa settimana l’ASL 2 aveva pubblicato la graduatoria di merito della preselezione, spiegano i sindacati, con la quale tramite quiz erano stati individuati i 2.500 candidati ammessi alle prove successive. Questa settimana, a distanza di pochi giorni, è stata pubblicata una nuova graduatoria, completamente stravolta, dov’è cambiato il punteggio per oltre 700 questionari. In tutto sono oltre 200 i candidati coinvolti tra quelli che erano presenti nella prima graduatoria ed ora risultano esclusi e quelli che sono stati inseriti solo nella seconda.
Chiediamo all’Azienda di spiegare cos’è effettivamente accaduto e se gli errori siano riconducibili all’Azienda stessa o alla ditta esterna alla quale è stata esternalizzata parte della procedura di concorso. Confidiamo, inoltre, che si valuti l’ammissione con riserva di tutti i partecipanti e sia messa rapidamente a disposizione degli interessati, senza costi ed eventualmente in formato elettronico, oltre che copia del proprio questionario anche di quelli di tutti gli altri candidati, in modo da fugare ogni possibile dubbio. Dopo mesi di attesa per un concorso che doveva finalmente consentire un’accelerazione delle assunzioni – proseguono FPCGIL, FPCISL e UILFPL – siamo ora di fronte al rischio di un rallentamento della procedura in caso di ricorsi: il danno prodotto potrebbe essere grande, soprattutto alla luce del fatto che c’è una carenza ormai insostenibile degli organici. Chiediamo quindi all’ASL 2 di garantire la massima trasparenza e di fare tutto il possibile affinché le assunzioni avvengano al più presto, senza ulteriori errori. Intanto, mentre il sistema sanitario pubblico continua a non potenziare gli organici (ogni volta a causa di nuovi problemi), rendendo così estremamente difficoltosa l’adeguata erogazione delle prestazioni sanitarie e la cura per le fasce più deboli della popolazione, concludono i sindacati, la sanità privata continua ad espandere attività e profitti. Possibile avere tutta questa sfortuna?”