L’Avvento è il periodo dell’anno liturgico dedicato alla carità, tempo propizio per tornare a riflettere sull’accoglienza e la solidarietà.
La tradizionale raccolta di Avvento della Caritas diocesana si terrà domenica 11 dicembre in tutte le parrocchie della diocesi e sarà destinata alle famiglie in difficoltà.
Quest’anno due saranno le modalità di aiuto: la raccolta economica per il caro bollette con le offerte delle Messe domenicali e quelle da effettuare tramite il sito della Caritas Diocesana www.caritasterni.it, causale “Emergenza Bollette”; altra modalità è la raccolta di alimenti – pasta, olio e scatolame – nelle Chiese e all’Emporio Solidale, in via Vollusiano, la mattina dal lunedì al venerdì.
La raccolta di alimenti si è resa necessaria in quanto l’Emporio della Solidarietà Diocesano, in quest’anno, ha assorbito la maggior parte delle necessità degli ucraini fuggiti dalla guerra, affinchè non si riversasse troppo sulle parrocchie l’impegno di aiuto ai profughi. Ogni mese sono stati aiutati 600/700 ucraini soprattutto donne e bambini. Questo sforzo, non preventivato a inizio anno, ha esaurito le risorse e attualmente, c’è bisogno del sostegno di tutti per continuare il servizio ordinario più quello straordinario.
“Sentiamo nostre le parole di Papa Francesco per la Giornata Mondiale dei Poveri – ricorda il direttore diocesano della Caritas padre Stefano Tondelli – in cui ci invita a non cedere nella carità e a rinnovare le nostre motivazioni alla condivisione affinché nessuno soffra. Oggi più si protrae il conflitto in Ucraina, più si aggravano le sue conseguenze. I popoli che accolgono fanno sempre più fatica a dare continuità al soccorso; le famiglie e le comunità iniziano a sentire il peso di una situazione che va oltre l’emergenza. È questo il momento di non cedere e di rinnovare la motivazione iniziale. Ciò che abbiamo iniziato ha bisogno di essere portato a compimento con la stessa responsabilità. La solidarietà, in effetti, è proprio questo: condividere il poco che abbiamo con quanti non hanno nulla, perché nessuno soffra”.