“Qualche giorno fa in commissione abbiamo appreso dall’assessore competente che ci sarebbe l’intenzione di procedere ad un nuovo restyling (l’ennesimo!!) del servizio di bike sharing cittadino.
Quindi probabilmente ulteriori attenzioni con relative risorse verranno riversate per un progetto che non ha mai funzionato nonostante vari tentativi ed ingenti finanziamenti (solo Valentina, il restyling del vecchio Bicincittà, è costato a questa amministrazione poco meno di 400mila euro).
La verità è che il noleggio pubblico ternano non è mai veramente decollato e ad oggi non resta che degrado e abbandono. Postazioni lasciate a morire; corrose, distrutte, pericolose e con rottami di biciclette.”
Lo afferma in una nota il consigliere comunale di Terni Civica, Michele Rossi, che in città si muove sempre in bicicletta.
“In quella riunione – aggiunge Rossi – ho consigliato vivamente di non continuare a disperdere risorse pubbliche per un servizio che probabilmente, per una serie di ragioni, sembra non interessare ai nostri cittadini. È probabile che alla scomodità e anti economicità del noleggio si preferisca una bicicletta di proprietà.
Le immagini di degrado e abbandono delle postazioni ternane sono simili a quelle di tantissime altre città italiane.
Ed è per questo che molte hanno deciso di non rinnovare i contratti concessori ai vari gestori. In molti casi le bici e le strutture sono di proprietà di società che non esistono più e dovrà essere l’ente a rimuoverle con ulteriori spese.
In alcune città non è servito neanche sostituire il sistema esistente con alternative quali il bike sharing a flusso libero (tramite APP), o inserire biciclette a pedalata assistita. Altre in procinto di farlo confrontandosi con realtà simili hanno deciso alla fine di abbandonare completamente l’idea.
“Occorre – a giudizio di Rossi – tornare a investire sull’uso delle bici personali, su maggiori rastrelliere e piste ciclabili, su un sistema di depositi comunali e su politiche precise che possono scaturire da tavoli tecnici.
Se si ama veramente la bicicletta occorre continuare a lavorare per favorire la ciclabilità tra i cittadini investendo risorse a favore di percorsi ciclabili diffusi e connessi, rastrelliere e punti sicuri nei quali lasciare la propria bicicletta e non continuare a sprecare soldi pubblici per pagare imprese che ci vendono biciclette, questo non basta per rendere le città più sostenibili. Dopo anni e migliaia di euro investiti, dovremmo avere il coraggio di dichiarare conclusa l’esperienza del bike sharing cittadino ed iniziare a pensare a smantellare quanto rimasto e li abbandonato.”