Lavoratori della sanità, cittadini e sindacati in piazza a Terni in difesa dell’ospedale, della sanità territoriale e contro le politiche di privatizzazione dei servizi sanitari. Appuntamento organizzato da Cgil, Cisl e Uil di Terni sotto la prefettura per chiedere “un cambio di passo e scelte precise per garantire un servizio sanitario pubblico, universale, efficiente ed efficace come diritto fondamentale ed indisponibile della cittadinanza”.
“Abbiamo organizzato questo presidio unitario per dare continuità al nostro punto di vista sulle questioni della sanità – ha spiegato il segretario provinciale della Cgil Claudio Cipolla – una sanità che sta indietreggiando dal territorio, una sanità che non sta rispondendo ai bisogni e alle necessità che i cittadini hanno. Cgil, Cisl e Uil vogliono mettere al centro un’idea di sanità diversa che parte dal territorio, che parte dalla centralità della persona, che parte dall’abbattimento delle liste di attesa, che vuole investire in strutture e in personale, una sanità efficiente ed efficace che sia in grado di poter rispondere alle esigenze che i cittadini di questo territorio hanno.”
“Siamo di nuovo qui a manifestare per la sanità umbra, ma in modo specifico per quella ternana – ha evidenziato il segretario regionale della Cisl Riccardo Marcelli – che ha le sue peculiarità per quello che riguarda l’azienda ospedaliera, ha le sue peculiarità per quello che riguarda l’ospedale di Narni-Amelia, ha le sue peculiarità per quello che concerne Orvieto. Ci sono criticità che Cgil, Cisl e Uil stanno segnalando ormai da tempo. Abbiamo una piattaforma, l’abbiamo aggiornata rispetto alle tematiche e dall’altra parte c’è il piano sanitario regionale in corso. Queste sono le settimane decisive per definire il ruolo che la Regione in modo particolare intende ritagliare alla sanità ternana che, purtroppo, su alcuni servizi e su alcuni asset è sempre più in criticità. Come rappresentanti dei lavoratori, ma anche come rappresentanti, in questo caso dei cittadini, non possiamo più tollerare questo stato di disagio che con l’acuirsi della pandemia e soprattutto della stagione estiva rischia davvero di deflagrare.”
“Attendiamo la convocazione del prefetto per sottolineare le difficoltà che ci sono nella sanità ternana. Sanità che ha grandi criticità – ha rimarcato il segretario organizzativo della UIL Umbria Fabio Benedetti – dovute chiaramente al periodo covid, ma anche allo scarso personale, ai primariati che oggi mancano e ad un ospedale, quello di Terni, che fu di alta specializzazione, ma che oggi purtroppo con sei soli primariati rispetto ai 12 che ci devono essere, è sceso molto di livello. Una sanità che non vede più un profilo territoriale, ma che vede un accentramento che chiaramente mette in difficoltà le aziende ospedaliere. Chiediamo di andare avanti con i progetti del rifacimento dell’ospedale di Terni e del nuovo ospedale di Narni-Amelia, ma chiediamo anche di rivedere quello che è la medicina territoriale, quindi i distretti ed iniziare a ragionare su una sanità un pochino più verso il cittadino e che abbia delle liste d’attesa accettabili.”
Al presidio organizzato da Cgil, Cisl e Uil ha aderito anche la Cgil Medici “volendo rappresentare il grave disagio degli operatori sanitari demotivati ed ormai allo stremo delle forze”.
Nel corso del presidio una delegazione sindacale è stata ricevuta dal prefetto Giovanni Bruno che nei prossimi giorni convocherà un incontro tra la Regione, i dirigenti delle aziende sanitarie del territorio ternano, le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, i sindaci dei quattro Comuni principali: Terni, Orvieto, Narni e Amelia.
Saranno affrontare le criticità che gli stessi rappresentanti dei lavoratori del sistema sanitario pubblico, appalti compresi, hanno esposto oggi.
“Ringraziamo il signor prefetto – hanno detto al termine del confronto in prefettura i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil – per la disponibilità all’ascolto, l’interesse dimostrato e soprattutto per essersi fatto carico di promuovere quel confronto che finora ci è stato negato da chi ha la responsabilità politica e organizzativa sulla sanità del nostro territorio.”